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Campofranco, Rino Pitanza consegna fascia tricolore al nuovo primo cittadino Nuara. Nel comizio finale “Ora mi riposerò ma non finisce qui”

Redazione

Campofranco, Rino Pitanza consegna fascia tricolore al nuovo primo cittadino Nuara. Nel comizio finale “Ora mi riposerò ma non finisce qui”

Gio, 16/06/2022 - 15:01

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CAMPOFRANCO – L’ultimo giorno da sindaco di Rino Pitanza è stato quello del passaggio di consegna al nuovo sindaco Rosario Nuara e soprattutto quello del comizio finale, della relazione finale dei 5 anni in Piazza Crispi. Rino Pitanza in 114 minuti tutti di un fiato, senza riposo, senza sosta ha raccontato quanto fatto dalla sua Amministrazione in questi 5 anni, i casi più spinosi, raccontando le sue verità ed i motivi che lo hanno portato a non ricandidarsi. Salito sul palco con il suo vice sindaco Francesca Di Giovanni, un vero e proprio testamento politico, con accuse anche molto forti e soprattutto la promessa che non finisce qui, che Rino Pitanza dopo un dovuto periodo di riposo e pronto a ricominciare. Il suo intervento è cominciato con l’amarezza di non avere potuto parlare giovedì come previsto, perché gli è stato impedito da qualcuno, colui che in questi 5 anni ha fatto denunce a ripetizioni, che è andato dai Carabinieri e dal Prefetto. “ Per rispetto del Prefetto – afferma Rino Pitanza – ho posticipato a martedì sera il mio comizio. Cinque anni belli, pesanti, di decisioni forti, ma non cerco appigli, non fuggo dalle mie responsabilità. Come ho sostenuto 5 anni fa, i problemi si affrontano e si risolvono”. Nel suo intervento Rino Pitanza ha enunciato molte delle attività fatte in questi 5 anni, da Honk Kong alla visita del Guardia, passando per la viabilità sistemata, i cantieri, la stabilizzazione dei 27 precari, i successi della differenziata, le tasse, i progetti finanziati. “Virtù e politica sono le parole che mi vengono in mente pensando a te sindaco – ha sottolineato l’oramai ex vice sindaco Francesca Di Giovanni – il politico virtuoso, doti rare, rarissime. Cinque anni di umiltà, speranza e coraggio”. Nella parte finale Pitanza ha risposto a tutte le accuse ricevute. “Bilanci e debito Ato – sono le due più infamanti cose dette in questi anni. Sul bilancio noi lasciamo un bilancio, con un Comune per 5 degli 8 parametri previsti. Debito Ato, quando ci siamo insediati 5 anni fa abbiamo ereditato 1.400 milione di euro, oggi in pratica restano soltanto 350 mila euro da pagare nei prossimi 3 anni. Ho pagato a caro prezzo l’essere stato sindaco, denunce su denunce alcune molto pretestuose, mi consolano gli 850 messaggi che mi sono arrivati in queste ore. Perché non mi sono ricandidato? Non certo per paura, se 5 entità si mettono contro 1, la paura è certamente dei 5 e neanche perché non sono risuscito a fare la lista. Quando il corpo ti manda dei segnali devi tenerne conto. Io nella mia carriera politica ho vinto, ho perso, ho sempre accettato il risultato, come unico caso nella storia non è stato fatto fin dall’inizio. Oggi sono sereno, ma non appagato, ho messo sempre costanza, impegno, determinazione e decisioni, ho ricevuto delusioni, amarezze e sono stato sfruttato. Ora mi riposerò, ma non finisce qui”.(FONTE LA SICILIA: Gandolfo Maria Pepe

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