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Caltanissetta, via Xiboli considerata circuito di Rally: “Adesso basta, quanti morti dobbiamo ancora piangere?”

Redazione 2

Caltanissetta, via Xiboli considerata circuito di Rally: “Adesso basta, quanti morti dobbiamo ancora piangere?”

Sab, 15/01/2022 - 11:01

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Una cittadina di Caltanissetta, Nora La Mendola, ha scritto alla nostra testata denunciando la situazione diventata ormai insostenibile in via Xiboli.

La strada è ormai considerata al pari di un circuito di Rally e c’è chi transita da questa via guidando ad altissima velocità noncurante che si tratti di ore diurne o notturne.

“Non è concepibile avere paura di uscire da casa per timore che qualche auto possa travolgerti né è accettabile dover continuare a raccogliere carcasse di animali morti perché investiti dall’alta velocità”.

Si tratta, per la cittadina nissena, di un irrispettoso segno di inciviltà oltre che di un’azione illegale.

“Ormai non si contano più gli incidenti che avvengono in questo tratto di strada e già abbiamo avuto esperienza di scontri mortali. E’ arrivato il momento di prendere adeguate misure di sicurezza, non vogliamo più nessuna vittima della strada. Bisogna bloccare questa strage”.

Un autovelox o un rilevatore di velocità che stia fisso nell’area interessata potrebbe fungere da deterrente contro chi ha voglia di essere un pilota da corsa ma “dimentica” che non si trova in un circuito chiuso e protetto.

E dopo aver sollevato un appello alle istituzioni e denunciato pubblicamente anche attraverso i social network la situazione ormai diventata una spiacevole abitudine, ha deciso di attivare una raccolta di firme tra i residenti.

“Nessuno ha voglia di vedere il proprio cane o gatto investito durante la notte da un’auto in corsa che non ha nemmeno avuto la sensibilità di fermarsi dopo l’urto. Nessuno ha voglia di piangere un altro amico o un parente che potrebbe rimanere tragicamente ucciso dopo un incidente a causa dell’alta velocità. Abbiamo già vissuto questa esperienza, adesso dobbiamo avere il coraggio di dire <<basta>>”.

La strada, tra l’altro, non può essere considerata una sperduta trazzera rurale dove è raro vedere abitanti. Si tratta di un’area abitata e molto attiva nella quale sono presenti due fermate dell’autobus urbano, diverse attività commerciali e officine. Ai margini delle carreggiate, inoltre, sono presenti i marciapiedi, anche quelli molto frequentati dai residenti del luogo o dai clienti delle attività limitrofe.

“Non è sufficiente essere cittadini rispettosi della legge per essere tutelati – ha concluso Nora La Mendola -. Il pirata della strada è sempre dietro l’angolo (o curva cieca) pronto a finirti addosso e travolgerti.

Cosa stiamo ancora aspettando per intervenire? La via Xiboli è un circuito, nessun controllo, pattuglie zero. Assistiamo alle corse con i motorini, provano le macchine. Quanti morti ancora prima che intervenga chi di competenza?”

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