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SmartIsland di Maria Luisa Cinquerrui, la startup del Nisseno che abbatte i costi di coltivazione

Redazione 2

SmartIsland di Maria Luisa Cinquerrui, la startup del Nisseno che abbatte i costi di coltivazione

Ven, 18/06/2021 - 12:37

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Vittima di cambiamenti climatici sempre più sfavorevoli, che determinano una progressiva riduzione dell’acqua disponibile nel suolo e una continua erosione dei terreni, l’Italia è un paese a rischio desertificazione e siccità, principalmente nelle zone del Sud e nelle isole.

Tra le attività più colpite da questa situazione vi è indubbiamente l’agricoltura che, nel 2020, ha fatto registrare un valore aggiunto di 31,3 miliardi di euro, al primo posto nell’Unione Europea davanti a Francia (30,2 miliardi) e Spagna (29,3 miliardi). La tecnologia, quindi, svolge un ruolo cruciale quindi per aiutare gli agricoltori a sviluppare metodi di coltivazione sempre più innovativi, efficaci e soprattutto eco-sostenibili.

Proprio in quest’ottica si inserisce la “call for startup” che ha coinvolto oltre 15 aziende di tutta Italia con l’obiettivo di individuare la migliore tecnologia possibile per intervenire nel supporto alla coltivazione del Limone dell’Etna IGP. La challenge è parte del progetto “Acqua nelle nostre mani”, ovvero la partnership nata nel 2019 tra Finish – azienda leader nel mercato dei prodotti per la lavastoviglie – e Future Food Institute, centro di eccellenza italiano sui temi dell’innovazione agroalimentare al fine di tutelare il bene acqua, implementando nuove abitudini di consumo e sviluppando progetti concreti a supporto del territorio italiano. In particolare, dopo gli interventi di rifunzionalizzazione idrica effettuati in Cilento (a Pollica), nel 2020, a supporto del Pomodorino Giallo e di altre eccellenze agroalimentari locali, quest’anno le attività del brand si concentrano nella Valle dell’Etna, patria della coltivazione del Limone dell’Etna IGP.

Finish ha così lanciato, a marzo, una call for startup con l’obiettivo di arrivare a risparmiare, entro la fine dell’anno, fino a 100 milioni di litri acqua per la coltivazione di questo agrume grazie all’implementazione di tecnologie di smart farming ed irrigation. Il progetto migliore è stato quello di SmartIsland, mentre sul podio sono salite altre due aziende del settore: Growa e Saba Technology. SmartIsland ha presentato un progetto che prevede l’implementazione – finanziato da Finish in un agrumeto individuato dall’Associazione Limone dell’Etna IGP – della tecnologia Daiki: un robot di intelligenza e visione artificiale dotato di sensori di immagine e rilevamento di dati climatici e idrici grazie al quale è possibile prevenire lo sviluppo di malattie e monitorare il fabbisogno irriguo delle piante.

La startup, guidata e creata dalla siciliana Maria Luisa Cinquerrui, è un’azienda di Niscemi (Caltanissetta) nata nel 2014. Entrata nel 2017 nella squadra di Digital Magics Palermo, sede siciliana di Digital Magics che ha acquisito il 5% del capitale sociale, la startup ha messo a punto come primo progetto Smart Farm: un robot di intelligenza artificiale che analizza il suolo e in particolare i microelementi come azoto, fosforo e potassio

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