Salute

Sicilia, Ecomafie su acque reflue: i rischi sanitari e i divieti di balneazione

Redazione 2

Sicilia, Ecomafie su acque reflue: i rischi sanitari e i divieti di balneazione

Mar, 08/06/2021 - 09:30

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La commissione Ecomafie ha audito ieri il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Patti Angelo Vittorio Cavallo, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Emanuele Crescenti, accompagnato dal sostituto Carlo Bray, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Cavallo – ricorda una nota della stessa commissione – “ha riferito che la situazione della depurazione dei reflui urbani è molto grave nel territorio circostante Patti. In generale, l’audito ha riferito che i principali problemi riguardano il sottodimensionamento territoriale degli impianti, caratterizzati anche da tecnologie vetuste e processi di depurazione in alcuni casi incompleti.

Tra le altre criticità, secondo quanto dichiarato, ci sono i casi di rottura di condotte sottomarine che avevano l’obiettivo di scaricare i reflui in mare distanti dalle coste, e il sistema della rete fognaria spesso di tipo misto. L’audito ha riferito che a seguito della sentenza di condanna della Corte di giustizia europea del 2012, riguardante anche impianti situati nel territorio di competenza della Procura di Patti, quest’ultima ha proceduto al sequestro di sei depuratori, per i quali sono stati nominati dei custodi giudiziari”.

“In alcuni casi, i custodi sono mutati nel corso del tempo a seguito di richieste della Procura, con l’obiettivo di affidare l’incarico a persone che risolvessero le criticità. Dalle segnalazioni dei custodi giudiziari sono scaturiti in più di un caso sugli stessi impianti nuovi procedimenti penali, successivi ad altri in dibattimento o conclusi per sopraggiunta prescrizione. Secondo quanto riferito dal procuratore Cavallo, per alcuni depuratori il sequestro si è concluso, mentre per altri è ancora in essere in quanto il processo è pendente.

L’audito ha inoltre riferito che di recente la Procura ha sequestrato due impianti di trattamento rifiuti per la presenza di fanghi di depurazione stoccati in modo non adeguato, da cui in caso di pioggia si generavano acque di dilavamento che finivano in un terreno privato e nella rete fognaria urbana”.

Crescenti e Bray “hanno riferito in merito ai procedimenti riguardanti i depuratori sul loro territorio di competenza: secondo quanto dichiarato, la situazione più critica riguarda l’impianto di Giammoro, per il quale è in corso un procedimento.

Gli auditi hanno inoltre spiegato che è in corso un procedimento riguardante un serbatoio di carburante della raffineria di Milazzo, per uno sversamento nel terreno con rischi per le falde acquifere. Sono state inoltre fornite informazioni in merito alle criticità legate alla gestione degli scarti di lavorazione degli agrumi (il così detto pastazzo), in passato molto diffuse sul territorio e per le quali sono al momento in corso indagini su uno stabilimento dell’area”.

Il sindaco di Palermo Orlando “ha dichiarato che l’ATI Palermo ha approvato il piano d’ambito, sulla cui base sarà possibile condurre interventi di manutenzione straordinaria dei depuratori.

Rispetto alla gestione del percolato di Bellolampo, secondo quanto riferito dall’audito il conferimento al depuratore di Acqua dei corsari è avvenuto nell’ambito di una procedura straordinaria. Rispetto invece agli scarichi abusivi nei fiumi Oreto e Nocella, Orlando ha dichiarato che per far fronte al rischio igienico sanitario sono stati adottati alcuni divieti di balneazione”. 

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