Salute

Eni: a Gela demolizione impianti inutilizzati

Redazione

Eni: a Gela demolizione impianti inutilizzati

Mer, 10/03/2021 - 17:05

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Eni comunica che nel sito multisocietario di Gela sono stati avviati gli interventi di demolizione degli impianti non piu’ utilizzati, che porteranno al recupero di aree libere per nuove attivita’ industriali e alla riduzione dell’impatto visivo dell’ex petrolchimico. Lo dice una nota di Eni. Il piano di interventi era stato sancito dal Protocollo sottoscritto nel dicembre 2019 dal Ministero dell’Ambiente e da Eni – continua – con l’obiettivo di realizzare un programma di decarbonizzazione, mitigazione ambientale, riqualificazione, valorizzazione e restituzione agli usi delle aree non piu’ interessate da attivita’ produttive legate al ciclo convenzionale di raffinazione.

In particolare, Eni si e’ impegnata a rinunciare definitivamente ad assetti di produzione e lavorazione di oli minerali e a procedere, entro 10 anni, alla dismissione di tutti gli impianti e strutture non utilizzati per la produzione di biocarburanti. La Raffineria di Gela S.p.A. ha quindi dato mandato a Eni Rewind, la societa’ ambientale di Eni, di procedere alla demolizione del camino Snox; della centrale termoelettrica, comprensiva dei gruppi termici G100, G200 e G300 nonche’ del relativo parco stoccaggio; delle strutture trivelle Coking 1 e 2; della torcia D-D1.

Sono inoltre in corso le demolizioni dell’impianto Texaco e dell’impianto lavaggio gas che, con una tecnologia oggi obsoleta, fornivano idrogeno alla raffineria. Anche l’impianto denominato acido solforico e’ in procinto di cantierizzazione per la sua definitiva demolizione. Infine, presso la struttura della logistica mare e in particolare nel cosiddetto ‘pontiletto’, sono in corso le attivita’ per la rimozione di 5 linee che servivano a caricare prodotti petroliferi sulle navi cisterna. Gli interventi sono gia’ in corso d’esecuzione, per un costo stimato di oltre 25 milioni di euro. Entro quest’anno saranno ultimate le demolizioni del camino Snox, del gruppo termico G300 e delle strutture trivelle Coking 1 e 2.