Salute

Coronavirus, Conte al “Corriere della Sera”: “Rinunciamo a certe libertà per preservare la salute”

Redazione

Coronavirus, Conte al “Corriere della Sera”: “Rinunciamo a certe libertà per preservare la salute”

Lun, 05/10/2020 - 11:30

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Nel giorno di festa dedicato a San Francesco, patrono d’Italia, il premier Giuseppe Conte disegna per il Paese una “nuova alba” e prova a volare alto, come le Frecce tricolori che alla fine del suo intervento segneranno il cielo di verde, bianco e rosso. Il presidente del Consiglio parte dagli “interrogativi fondamentali sulla vita e sulla morte” che i mesi piu’ dolorosi della pandemia hanno posto a ciascuno, attinge alla terza enciclica del Papa e alla “ricca spiritualita'” del Poverello di Assisi e chiede agli italiani di non abbassare la guardia: “Siamo consapevoli che nemico non e’ stato ancora sconfitto. Siamo consci pero’ di non poter disperdere tutti i risultati sin qui raggiunti a prezzo di molti sacrifici”.

Nel suo terzo discorso alla nazione dalla loggia del Sacro Convento di Assisi, Conte esplicitamente non lo dice, ma tra le righe del testo si coglie quel che fino a ieri il giurista di Palazzo Chigi non aveva voluto ammettere: l’impennata dei positivi, che preoccupa moltissimo il presidente Mattarella, angoscia molto anche lui. Ieri sera il capo del governo si e’ chiuso con i ministri e i capi delegazione per decidere la stretta sulle regole di contenimento.

“Sin dall’inizio di questa emergenza il governo ha seguito il metodo della massima precauzione — ricorda Conte al “Corriere della Sera”– Siamo ancora in piena pandemia e il costante aumento dei contagi in tutta Italia, seppur ancora sotto controllo, ci impone di tenere l’attenzione altissima e di continuare a essere molto prudenti”. Attenzione massima e cautela, ecco l’appello che il presidente lancia a due giorni dall’informativa di Roberto Speranza in Parlamento, che si terra’ domani.

l nuovo Dpcm sara’ firmato entro mercoledi’ e rendera’ piu’ stringenti le regole. Il ministro della Salute propone mascherine obbligatorie all’aperto in tutto il Paese e un altro giro di vite riguarda le feste private. Conte non entra nei dettagli, ma insistendo sulla necessita’ di proteggere la salute dei propri cari, anche “rinunciando ad alcune liberta'”, apre a un inasprimento delle norme: “Come abbiamo sempre fatto, qualsiasi misura sara’ adottata in piena trasparenza e all’insegna dei principi di proporzionalita’ e adeguatezza.

E’ stato cosi’ nella fase acuta della pandemia e cosi’ continuera’ a essere. Tutelare la salute dei cittadini e quindi garantire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e ovunque si svolga la vita sociale, significa preservare anche l’economia e il nostro tessuto produttivo”. Ecco il “principio cardine” che ispirera’ le scelte del governo anche nella seconda ondata del virus, che purtroppo, riconosce il premier, e’ gia’ iniziata: “Interverremo in maniera ponderata e solo nelle modalita’ ritenute necessarie e adeguate, per ottenere il contenimento del contagio”.

Mercoledi’ scade il Dpcm firmato il 7 settembre. Molte decisioni saranno prorogate e, su quelle ancora da prendere, la strategia del capo del governo e’ avere dalla sua parte gli italiani, ai quali il virus ha gia’ causato “inquietudine, rabbia, sofferenza, solitudine, distacco”, nel tentativo di ridurre al minimo proteste e tensioni politiche. “Di ogni decisione che prenderemo daremo conto ai cittadini, aprendoci al confronto con il Parlamento in modo da spiegare trasparentemente le motivazioni che ci spingono ad adottarla”, promette il premier.

Chiaro l’intento di evitare non solo le accuse della destra, ma anche i rimproveri del Pd e dei 5 Stelle per le scelte in solitaria adottate, spesso tra le polemiche, durante la prima fase dell’emergenza coronavirus. Collegialita’ e condivisione. Sembra dunque questo il nuovo metodo di Palazzo Chigi, almeno per quanto riguarda il virus: “Una volta definito il quadro delle proposte, il governo le illustrera’ tempestivamente al Parlamento in modo da consentire il piu’ ampio confronto”, ha concluso Conte.

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