Salute

Sicilia, da domani obbligo dell’uso della mascherina anche all’aperto

Antonio Fiasconaro - La Sicilia

Sicilia, da domani obbligo dell’uso della mascherina anche all’aperto

Gio, 13/08/2020 - 09:39

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Pugno duro e tanta fermezza del presidente della Regione Nello Musumeci per contrastare quanti sbarcano o arrivano con tutti i mezzi di trasporto in Sicilia e in particolar modo da Spagna, Malta e Grecia. Il governatore dell’Isola teme, infatti, che possano verificarsi ulteriori casi positivi provocati da quanti sono stati in questi tre stati e tornando possano trasmettere il virus. I siciliani che dal 14 agosto rientrano nell’Isola, provenienti da Grecia, Malta e Spagna debbono registrarsi sul sito “S i c i l i a c o r o n avirus.it” e rimanere in quarantena domiciliare per due settimane prima di sottoporsi a tampone. Lo prevede, infatti, l’ordinanza n. 32, annunciata martedì e firmata ieri dal presidente Musumeci. In particolare coloro i quali ritornano nell’Isola dopo un viaggio in questi tre paesi dovranno altresì « rendere immediata dichiarazione attestante la presenza nell’Isola al proprio Medico di Medicina Generale o al Pediatra di Libera Scelta, al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio nonché al proprio Comune di residenza o domicilio; essere presi in carico dalle Usca. territorialmente competenti ai fini del compiuto assolvimento della sorveglianza sanitaria permanere in isolamento fiduciario presso la propria residenza o domicilio adottando una condotta improntata al distanziamento dai propri congiunti e/o coabitanti; essere sottoposti a tampone oro-rino-faringeo al termine del periodo di quattordici giorni di quarantena». I non residenti che provengono dagli stessi paesi dovranno registrarsi sul sito «siciliasicura.com» e utilizzare la WebApp collegata per mettersi in contatto con il Servizio Sanitario regionale. Resta obbligatorio l’uso della mascherina in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale.

Intervistato dal Tgr Sicilia il presidente dela Regione ha detto che «al momento abbiamo 538 contagiati e 50 ricoverati, di cui sei in terapia intensiva: non siamo ancora in una fase particolarmente disperata ma non dobbiamo neppure arrivarci. Eviteremo le chiusure se ognuno di noi farà il proprio dovere». Ed ancora il governatore: «C’è la necessità adesso di indossare obbligatoriamente la mascherina, anche negli ambienti esterni, se non si ha la certezza di potere mantenere la distanza di un metro dall’interlocutore, a meno che non si tratti un convivente. Molti mi scrivono “Presidente, chiuda i porti”. Vorrei chiarire che la competenza sui porti non è del presidente della Regione: dipendono dallo Stato e sono le autorità statali, quelle civili e quelle militari, a disporne. Molti mi scrivono ‘Presidente, chiuda i porti. Vorrei chiarire che la competenza sui porti non è del presidente della Regione: dipendono dallo Stato e sono le autorità statali, quelle civili e quelle militari, a disporne».

Poi c’è anche l’appello rivolto ai giovani: «Pensavamo che i giovani, e lo pensavano loro stessi, fossero immuni. Invece, il rischio è che possano contagiare gli anziani genitori e i nonni. Ecco perché serve grande senso di responsabilità per rispettare le regole». Altro argomento quello sui migranti. Musumeci ha ribadito un concetto: «Abbiamo detto al ministro dell’Interno che non vogliamo tendopoli e su questo saremo fermi e determinati. Abbiamo chiesto al Viminale nuove navi e l’invio dell’esercito come aveva promesso. Noi vogliamo che i migranti non scendano a terra, che rimangano a bordo delle naviquarantena e facciano lì tutti gli accertamenti sanitari. I migranti sono tenuti sotto controllo perché sappiamo dove stanno e individuiamo i positivi sin dall’inizio». Ed infine l’ultimo monito a tutti i siciliani: «Ai siciliani – aggiunge – continuiamo a fare appello al loro senso di responsabilità. Non siamo ancora in una fase disperata ma non dobbiamo arrivarci. Non siamo ancora alle chiusure».