Salute

Caltanissetta, aumento prezzi prodotti alimentari. Nisseni “spennati”, sindaco avvia verifiche

Lino Lacagnina - La Sicilia

Caltanissetta, aumento prezzi prodotti alimentari. Nisseni “spennati”, sindaco avvia verifiche

Gio, 25/06/2020 - 09:37

Condividi su:

Ha sorpreso non poco l’esito del sondaggio effettuato dall’Unione nazionale dei Consumatori in base al quale la città di Caltanissetta è risultata per due mesi (aprile e maggio) la città più “cara” d’Italia per quanto riguarda i rincari dei prezzi di vendita dei prodotti alimentari. I rilevamenti effettuati dicono che ad aprile i rincari rilevati sono stati del 5,7% mentre a maggio addirittura del 6,4%. Questi aumenti sarebbero stati registrati a seguito del lockdown che ha imposto a tutte le attività commerciali, tranne che a quelli della catena alimentare, di restare chiusi per ridurre al minimo il rischio del contagio del virus che ha sconvolto il mondo intero.

In effetti, volgendo lo sguardo alla vita che tutti abbiamo condotto dal 9 marzo al 18 maggio, si ha contezza del fatto che le “uscite” da casa erano dettate da esigenze di lavoro obbligatorio e dalla necessità di effettuare il periodico rifornimento alimentare. Gli aumenti dei prezzi in modo esagerato sarebbe avvenuto proprio in questo frangente e a causa del cambiamento di abitudini a cui siamo stati obbligati. Ma da lì a pensare che proprio Caltanissetta dovesse risultare la città in cui è stato più elevato il rincaro sui prodotti alimentari, ce ne corre.

Si è mostrato sorpreso di ciò anche il sindaco Roberto Gambino: «Non ho elementi – diceva ieri – per contestare con dati alla mano le risultanze del sondaggio che pone Caltanissetta in cima alla classifica nazionale sul costo del cibo e sugli aumenti che si sarebbero verificati nel periodo di maggiore emergenza sanitaria. La cosa non deve passare però sotto silenzio, o almeno non voglio che venga trascurata a tutto danno dei cittadini nisseni, soprattutto di quelli il cui reddito è medio-basso. Chiederò al comandante della Polizia municipale di disporre servizi mirati, tramite gli agenti dell’Annona, per verificare ingiustificati aumenti dei prodotti alimentari. Contemporaneamente, approfondirò la problematica con il comandante della Guardia di Finanza per chiedergli di disporre analoghi controlli curati dai suoi uomini. Le speculazioni sulla pelle dei cittadini “deboli” non mi piacciono». In effetti durante il periodo di “quarantena” generale, i costi per il rifornimento alimentare hanno subito una allarmante escalation che soprattutto i rivenditori di frutta e verdura hanno provato a giustificare con il fatto che anche anche loro acquistavano la merce a prezzi maggiorati.

E “sparirono” dai supermercati pure le promozioni su parte dei prodotti esposti nei banchi. Già allora venne chiesto di tutelare i consumatori attraverso rigidi controlli della Polizia municipale e della Guardia di finanza. Non è dato sapere se tali controlli siano stati effettuati. Resta il fatto che i rincari sono stati notati da un po’ tutti gli acquirenti. Oggi resta da verificare se si è tornati alla. normalità o se, approfittando di quella impennata di prezzi, il ribasso non sia stato ancora effettuato.

Pubblicità Elettorale