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Gela, porto rifugio. Lorefice (M5s): “La città ostaggio della burocrazia, l’iter per il dragaggio bloccato a causa degli inspiegabili ritardi della regione”

Redazione

Gela, porto rifugio. Lorefice (M5s): “La città ostaggio della burocrazia, l’iter per il dragaggio bloccato a causa degli inspiegabili ritardi della regione”

Mar, 07/01/2020 - 17:47

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GELA – “I lavori per il porto rifugio di Gela sono bloccati da un’inspiegabile ritardo della Regione Siciliana, la documentazione trasmessa dalla Protezione Civile al Ministero non è completa”. A denunciare i ritardi è il senatore del Movimento 5 Stelle Pietro Lorefice che lancia anche un appello al presidente della Regione Nello Musumeci, che ha anche la delega della Protezione Civile in Sicilia: “Bisogna accelerare le procedure e sbloccare questo impasse che frena tutto il territorio, il rischio è che tutto venga bloccato e che si perda il lavoro di oltre due anni, una follia, anzi, un vero scandalo”.
“Formalmente, – spiega il parlamentare Cinquestelle – sembrerebbe tutto a posto, ma oggi ho avuto l’ulteriore conferma, direttamente dall’ufficio della sottocommissione VIA del Ministero dell’Ambiente che l’integrazione documentale non è completa”. “C’è qualcosa che ci sfugge? – chiede Lorefice – Dove e perché si è interrotto il percorso? Perché Gela si trova ancora con un porto insabbiato?”.
“Nelle scorse ore, ho richiesto anche un incontro, che si tenga al Ministero in tempi brevi, chiamando in causa la Regione Siciliana. Inoltre, invito il Presidente della Regione Musumeci a fare chiarezza su questa annosa questione. Ricordiamo che solo poche settimane fa, avevamo dato la buona notizia per il Porto rifugio di Gela. A metà dicembre, infatti, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche Sicilia-Calabria ha emesso il decreto di approvazione del progetto di dragaggio dei sedimenti marini costituenti il fondale del Porto Rifugio di Gela. Previsti 5 milioni 531 mila euro per i lavori di sicurezza, per la realizzazione, per il monitoraggio e per la successiva realizzazione di un pennello intercettatore all’esterno del molo di Ponente del Porto Rifugio. Circa un anno, il tempo stimato per l’esecuzione dei lavori. Ciò di cui si sta discutendo adesso, invece, – conclude il senatore gelese – riguarda la procedura VIA e il Ministero dell’Ambiente. Dobbiamo scongiurare il peggio, Gela deve ritornare ad avere il suo porto”.

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