Salute

Mafia: sondaggio, per studenti più forte di Stato

Redazione

Mafia: sondaggio, per studenti più forte di Stato

Lun, 29/04/2024 - 09:12

Condividi su:

C’e’ ancora una fascia significativa di giovani per i quali il fenomeno mafioso non puo’ essere estinto e anzi resta piu’ forte dello Stato. Emerge dal questionario destinato ogni anno dal Centro studi Pio La Torre agli studenti delle scuole di secondo grado di tutta Italia e reso noto in occasione del 42esimo anniversario dell’uccisione, per mano della mafia, del dirigente del Pci e della Cgil Pio La Torre, e del collaboratore Rosario Di Salvo, il 30 aprile 1982.

Nel progetto educativo antimafia sono stati quest’anno coinvolti 1.578 studenti dai 14 ai 21 anni. Nonostante i successi delle azioni di contrasto, soltanto il 20,6% dei giovani interpellati risponde in modo positivo alla domanda se la mafia possa essere sconfitta. Il 49,8% ritiene, invece, di no. Circa uno su tre dichiara di non avere un’opinione precisa in merito. Sommando gli studenti che hanno selezionato “no” fra le modalita’ di risposta e quanti, al contrario, si mostrano dubbiosi, si raggiunge un dato che sfiora l’80%. Solo uno studente su cinque, in sostanza, pensa che la mafia possa essere messa definitivamente fuori gioco.

Cosa dovrebbe fare lo Stato per rovesciare questa percezione? I giovani ritengono che l’iniziativa piu’ rilevante sia quella di combattere corruzione e clientelismo (21,52%). Segue l’educazione alla legalita’ (21,31%). Gli insegnanti sono i professionisti – tra coloro che sono impegnati nella prevenzione e lotta alle mafie – i piu’ meritevoli di fiducia (32%). Seguono forze dell’ordine e magistratura, mentre la politica nazionale e locale sono rispettivamente al 7,44% e al 4,74%.

Inoltre, il 90,66% degli intervistati ritiene che “la gente, in genere, guarda al proprio interesse”. “Le domande che ci pongono i giovani, su come migliorare la lotta alle infiltrazioni mafiose e come colpire corruzione e clientelismo, non possono restare senza risposte chiare e convincenti”, dice Loredana Introini, presidente del Centro studi Pio La Torre. “Dagli studenti – aggiunge Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Pio La Torre – arrivano segnali da non sottovalutare rispetto all’attuale crisi sociale, economica e politica che investe non solo i sistemi democratici, ma gli Stati dell’intero Pianeta, scosso da un veloce processo di trasformazioni tecnologiche, sociali, economiche e ambientali e minacciato da guerre locali che possono degenerare in guerra nucleare.

La scarsa partecipazione dei cittadini al voto nei sistemi democratici, in Italia non supera il 50% nelle ultime elezioni, un indicatore della loro sfiducia verso la classe dirigente e verso i partiti trasformati da organismi di rappresentanza dei vari strati sociali a ristretti gruppi di potere elettorale senza una visione strategica del cambiamento per eliminare disuguaglianze e ingiustizie sociali”.

Pubblicità Elettorale