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Mussomeli, l’Istituto Comprensivo “Paolo Emiliani Giudici” in ricordo del genio italico: Leonardo Da Vinci

Carmelo Barba

Mussomeli, l’Istituto Comprensivo “Paolo Emiliani Giudici” in ricordo del genio italico: Leonardo Da Vinci

Gio, 23/05/2019 - 07:20

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MUSSOMELI – (Dalla Scuola) – Lo scorso martedì 21 maggio, presso la sala conferenze di “Palazzo Sgadari” di Mussomeli, in occasione delle celebrazioni per il 500° della morte di Leonardo da Vinci, si è svolto un incontro culturale e didattico-educativo: “A 500 anni dalla morte, Leonardo Da Vinci continua ad educare e diffondere cultura: 1519–2019”. Organizzato dall’Istituto comprensivo “Paolo Emiliani Giudici”, con il patrocinio del Comune di Mussomeli.    Assente, per improvvisi impegni scolastici, la Dirigente Scolastica prof.ssa Alessandra Camerota; in sua vece ha portato i saluti della scuola il prof. Tonino Calà che anche ha moderato e presentato l’incontro. A questo ha partecipato Giuseppe Catania, sindaco di Mussomeli, che si è complimentato con la scuola e con la DS per la lodevole iniziativa, ricordando che: “In tutta Italia sono state dedicate giornate di studio e di approfondimento su Leonardo Da Vinci, figura poliedrica e vanto della civiltà e della cultura italiana”. L’organizzazione dell’evento si è avvalsa del supporto tecnico di Salvatore Giardina, che ancora una volta non ha lesinato impegno e generosità per la realizzazione di una iniziativa culturale.    Relatore dell’incontro l’arch. Giuseppe Maria Spera che ha illustrato, per linee generali, la vita e le varie opere di Leonardo, curando e soffermandosi su alcuni particolari poco conosciuti della sua esistenza con l’obiettivo di stimolare la curiosità dei ragazzi nei confronti del nostro genio italico.     La relazione dell’arch. Spera si è aperta con un breve excursus sulla vita del grande genio, mettendo in evidenza la figura del Leonardo adolescente, soggetto curioso che amava confrontarsi con il mondo che lo circondava. Si è passati poi ad una carrellata di disegni più rappresentativi dei vari codici vinciani che venivano proposti, di volta in volta, come gli antesignani delle scoperte scientifiche di cui l’uomo moderno non può più fare a meno: dall’aereo all’elicottero, dai disegni di medicina alle dighe fluviali.    La parte riservata ai dipinti è stata affrontata facendo osservare ai ragazzi i vari modi di rappresentare il corpo umano, non mancando di evidenziare le scelte prospettiche di quei tempi e la riproduzione di elementi naturali felicemente raffigurati nell’opera fiorentina dell’Annunciazione. Curiosa la scelta di interagire con il pubblico quando si è parlato della Gioconda che, “come da copione”, ha destato tanta curiosità nell’osservatore attento e presente, magnetizzato dal suo fascino estremamente enigmatico.    Innumerevoli le peculiarità fatte osservare dal relatore nelle varie copie dipinte della Vergine delle Rocce, quella parigina del Louvre e quella londinese del National Gallery, con giochi di immagini che come testimoniano gli scritti leonardeschi, tramite l’utilizzo dello stereoscopio o delle immagini riflesse, ha fatto emergere particolari degni di nota.     Dal Cenacolo di Santa Maria delle Grazie sono emersi aneddoti e attente analisi; sono stati apprezzati i modi di dipingere e raffigurare uno dei più importanti passi del Vangelo che il nostro pittore ha realizzato, cercando di inventare una nuova tecnica, ossia quella della pittura a secco che non è risultata una felice scelta per la conservazione dell’opere nel corso dei secoli.   In conclusione, si è esaminato il San Giovanni Battista considerato dagli storici dell’arte l’ultimo quadro dipinto di Leonardo, facendo emergere la bellezza del soggetto ma nello stesso tempo evidenziando ciò che il quadro tende a  celare.    L’architetto ha ringraziato i presenti per l’attenzione prestata e ha augurato ai giovani presenti di emulare Leonardo, facendo quello che faceva lui, invitandoli a fare della curiosità nel conoscere tutto quello che ci circonda una sana virtù. (Responsabile comunicazione esterna ICS “Paolo Emiliani Giudici” (prof. Tonino Calà)

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