Salute

Prorogata a fine mese mostra palermitana artista mussomelese Francesco Amico

Carmelo Barba

Prorogata a fine mese mostra palermitana artista mussomelese Francesco Amico

Sab, 06/04/2019 - 07:45

Condividi su:

MUSSOMELI – Prorogata a tutto il mese di Aprile, la mostra del pittore mussomelese Francesco Amico,  inaugurata lo scorso 8 marzo dal barone Emmanuele Francesco Maria Emanuele nella galleria Lombardi  di Palermo  e patrocinata da Fondazione Cultura Arte, Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Galleria Lombardi.  Una mostra che ha registrato un notevole successo, tanto da orientare gli organizzatori al suo prolungamento per cui i cultori della pittura e scultura avranno la possibilità di poterla visitare. Va detto che la mostra  rende omaggio alla terra d’origine  dell’artista Amico, attraverso dipinti e  sculture che ne raccontano i ricordi ed il vissuto in Sicilia, arricchita da un interessante catalogo la cui prefazione è del prof. Avvocato Emmanuele.F.M.Emanuele.

Così il prof. Emmanuele F.M. Emanuele: “Ho già avuto modo di scrivere sull’artista Francesco Amico nel 2013, allorché espose le sue opere    presso la sala mostre e  convegni     della casa editrice Cangemi a Via Giulia, a  Roma. In quell’occasione affermai che egli è uno dei pochi personaggi di cui la Sicilia a buon diritto  può essere orgogliosa; trasferitosi ormai svariati lustri da a Roma porta con sé nel cuore, i ricordi, le immagini, i racconti e i colori della sdua terra natìa, che non cessa mai di celebrare nelle sue tele e, più di recente anche nelle magnifiche sculture.As Amico mi accomunano non soltanto le origini ma anche la coesistenza di due anime: una dimensione istituzionale, connotata da ruoli autorevoli ed impegni professionali pressanti  per entrambi, ed una più intimista, poetica votata all’arte che ci consola e concede parentesi di felice evasione dalla pesantezza del vivere quotidiano. Nei dipinti e nei pastelli dell’artista si ritrovano vividi e fedeli i luoghi e le suggestioni della sua infanzia e giovinezza, le atmosfere dei vicoli, dei paesaggi, delle rovine della Sicilia e gli echi di antichi miti e leggende, il tutto interpretato da Amico  attraverso il tratto  sicuro, l’essenzialità delle forme e le tinte delicate, in un affascinante e personalissimo connubio tra ispirazione classica  e contaminazioni di matrice metafisica (è evidente infatti  una certa somiglianza ai paesaggi di De Chirico), che conferiscono alle tele un’aura senza tempo, un’atmosfera assorta ai limiti del sogno. Un’arte universale, dunque caratterizzata da quella gioiosa visione del mondo che lo circonda tipica di Francesco Amico, che trasuda dai colori pastello, dalla luminosità delle scene, dagli accenti naif della sua pittura di grande impatto emotivo nella sua semplicità. Ecco allora che, come scrive il critico e storico dell’arte  Lorenzo Canova, Francesco Amico “dà forma    ad un personale ed originale Grand Tour”, restituendo oggi intatto il senso della meraviglia di Federico II di Svevia che paragonò la Sicilia al Paradiso, nonché dei viaggiatori stranieri di fine Settecento ed inizio Ottocento, di cui, – come ebbi modo già di ricordare – Goethe narrò in una delle sue famose lettere – “E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra, chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.”

Pubblicità Elettorale