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Catturato in Bolivia il terrorista Cesare Battisti: fine della latitanza durata 37 anni, ora ergastolo

Redazione

Catturato in Bolivia il terrorista Cesare Battisti: fine della latitanza durata 37 anni, ora ergastolo

Dom, 13/01/2019 - 08:09

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SAN PAOLO – Cesare Battisti è stato catturato a Santa Cruz, una città al centro della Bolivia. L’ex terrorista aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso dicembre dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura. Ad eseguire l’arresto è stata una squadra speciale dell’Interpol, con agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell’arresto Battisti aveva barba e baffi.

“Battisti e’ stato arrestato”, ha twittato Antonio Bernardini, ambasciatore italiano in Brasile, mentre Eduardo Bolsonaro, figlio del capo di Stato del paese latino americano, si e’ rivolto al ministro dell’Interno italiano: “Il Brasile non e’ piu’ un paese per i criminali. Matteo Salvini, il piccolo regalo stava per arrivare”. L’estradizione di cesare Battisti era stata firmata un mese fa dal presidente Michel Temer, che dal’1 gennaio scorso ha lasciato il posto a Bolsonaro, vincitore delle ultime elezioni presidenziali. le cose per Battisti si erano messe male da quando alla guida del Brasile e’ arrivato quest’ultimo, che aveva annunciato gia’ in campagna elettorale l’intenzione di consegnare battisti alle autorita’ italiane. Poi e’ arrivata, a meta’ dicembre, la decisione di farlo arrestare, presa dal Supremo tribunale federale (Stf), “per evitare il pericolo di fuga in vista di un’eventuale estradizione”. Ma Battisti aveva gia’ lasciato il Brasile: a Cananea, sulla costa di san Paolo, dove risiede, non lo vedevano da novembre.

 Cesare Battisti, classe 1954, originario di Cisterna di Latina, ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), ha al suo attivo in Italia quattro condanne all’ergastolo per altrettanto omicidi, compiuti tra il 1978 e il 1979.
Di seguito le tappe principali della sua vicenda giudiziaria: – 1979: L’ex militante ‘rosso’ viene arrestato per banda armata.
– Anni ’80: Detenuto nel carcere di Frosinone, mentre e’ in corso l’istruttoria, il 4 ottobre 1981 Battisti riesce ad evadere e a fuggire in Francia. Per un anno vive da clandestino a Parigi dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferisce con la compagna in Messico dove nasce la sua prima figlia. Durante il soggiorno messicano i giudici italiani lo condannano in contumacia all’ergastolo per quattro omicidi. Comincia una caccia che dura 36 anni.
– 1990: Battisti torna a Parigi dove, nel frattempo, sono andate a vivere la moglie e la figlia. Nella capitale francese, fa il portiere di uno stabile, ma frequenta la comunita’ di rifugiati italiani che li’ vive grazie alla cosiddetta ‘dottrina Mitterrand’: l’impegno dell’allora presidente francese a dare ospitalita’ ai ricercati della giustizia italiana negli anni di piombo, in cambio della rinuncia alla violenza. Intanto, Battisti termina un romanzo e si guadagna da vivere traducendo in italiano racconti di autori noir francesi. Poco tempo dopo viene pero’ arrestato a seguito di una richiesta di estradizione del governo italiano. – 1991: in aprile, dopo quattro mesi di detenzione, la Chambre d’accusation di Parigi lo dichiara non estradabile: Battisti torna libero.
– 1999: Gallimard pubblica nella Serie Noir il suo libro ‘Travestito da uomo’.
– 2002: riparte la richiesta del governo italiano per l’estradizione. In Francia il mondo degli intellettuali della ‘gauche’ si schiera a suo favore con numerose manifestazioni. – 2004: a febbraio ottiene la cittadinanza francese. Pochi giorni dopo viene arrestato e la gauche organizza una campagna contro l’estradizione, una decisione che tradirebbe la ‘dottrina Mitterrand’. L’estradizione viene concessa dalle autorita’ d’Oltralpe il 30 giugno 2004. A seguito di tale provvedimento, Battisti, ad agosto, fugge e torna alla latitanza.

2015: il 3 marzo scorso la Giustizia federale brasiliana decide di annullare l’atto del Governo federale che consentiva la permanenza nel Paese sudamericano di Cesare Battisti. Il legale dell’italiano preannuncia ricorso. Battisti viene arrestato il 12 marzo ma scarcerato dopo 7 ore al termine dell’esame del ricorso avanzato dal proprio legale.
– 2017: a fine settembre l’Italia torna alla carica e coglie l’occasione del cambio alla presidenza del Brasile per chiedere la revisione della decisione di Lula. Il capo di Stato brasiliano, Michel Temer, si era espresso a favore dell’estradizione e Battisti presenta ricorso al Tribunale Supremo nell’eventualita’ di una decisione sfavorevole per lui. L’ex terrorista tenta di scappare in Bolivia, ma viene arrestato alla frontiera.
– 2018: il procuratore generale del Brasile Raquel Dodge afferma di fronte alla Corte Suprema che la decisione sull’estradizione di Battisti spetta al presidente Temer, che l’ha firmata un mese fa, prima di lasciare la guida del paese a Jair Bolsonaro, vincitore delle ultime elezioni presidenziali, che aveva annunciato gia’ in campagna elettorale l’intenzione di consegnare l’ex terrorista alle autorita’ italiane. Poi e’ arrivata, a meta’ dicembre, la decisione di farlo arrestare, presa dal Supremo tribunale federale (Stf), “per evitare il pericolo di fuga in vista di un’eventuale estradizione”. Ma Battisti aveva gia’ lasciato il Brasile: a Cananea, sulla costa di san Paolo, dove risiede, non lo vedevano da novembre. A metterlo in allarme erano stati, tra l’altro, i continui annunci pubblici della sua imminente cattura.

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