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Pensioni, sit-in davanti Prefetture Sicilia: anche a Caltanissetta, sindacati ‘stop’ a rapina anziani

Redazione

Pensioni, sit-in davanti Prefetture Sicilia: anche a Caltanissetta, sindacati ‘stop’ a rapina anziani

Ven, 28/12/2018 - 16:31

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Sit-in dei pensionati di Cgil Cisl e Uil stamani davanti le Prefetture di Palermo, Catania e Siracusa per protestare contro le scelte del Governo in tema di pensioni nella legge di Bilancio. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp, che dopo il presidio di ieri e quelli di oggi annunciano nuove manifestazioni davanti alle Prefetture delle altre città siciliane (il 3 gennaio a Messina e Agrigento, il 4 a Trapani, Enna e Caltanissetta), chiedono che venga rispettato il meccanismo di indicizzazione per garantire, attraverso la rivalutazione, il potere d’acquisto delle pensioni. A Palermo, dove un coro dell’Auser Cgil ha anche inscenato un flash mob cantando la canzone ‘Se potessi avere mille lire al mese’ e canzoni natalizie, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal viceprefetto, al quale è stata consegnata una lettera. Nella missiva si chiede alle Prefetture di farsi carico del “disagio di centinaia di migliaia di pensionati” di fronte al nuovo blocco delle rivalutazioni. “Pensionati – scrivono i sindacati – che non sono pensionati d’oro, ma ex operai, impiegati, braccianti che, dopo avere versato per una vita i contributi e pagato le tasse, si vedono mettere, un’altra volta, le mani in tasca dal governo che continua a fare cassa con le pensioni”. Un atto, per Cgil, Cisl e Uil e le rispettive federazioni dei pensionati, “unilaterale, che tradisce le intese sottoscritte dall’ultimo Esecutivo con il sindacato, che prevedevano che dal primo gennaio 2019 ripartisse il meccanismo di rivalutazione, e l’impegno che l’attuale premier Conte aveva preso, nell’incontro del 10 dicembre scorso, con Cgil, Cisl e Uil di tenere conto delle proposte che gli sono state consegnate e confrontarsi con il sindacato sulle misure che impattano sulla vita dei lavoratori e dei pensionati”. Nel chiedere la “cancellazione di queste misure impopolari e dannose”, i sindacati chiedono a che a pagare siano “piuttosto gli evasori, a cui si continuano a fare i condoni-regalo, invece di rapinare gli anziani e le famiglie italiane”