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Ri cucire per creare: a Sant’Agata nasce un laboratorio sartoriale che stimola autonomia e integrazione

Marcella Sardo

Ri cucire per creare: a Sant’Agata nasce un laboratorio sartoriale che stimola autonomia e integrazione

Gio, 20/09/2018 - 10:19

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Ri cucire per creare è il titolo scelto per il nuovo progetto organizzato dall’Associazione Sant’Agata e finanziato dall’Assessorato alla Solidarietà e Intercultura del Comune di Caltanissetta.

L’iniziativa, gestita interamente da volontarie, mira incentivare l’integrazione tra le diverse culture e promuovere l’autonomia economica insegnando un mestiere alle donne partecipanti.

“Abbiamo coinvolto 4 sarte specializzate che, ogni giovedì mattina, insegneranno alle 20 partecipanti l’affascinante arte del cucito” hanno commentato le due tutor del progetto, Lina Giardina e Lina Scancarello.

Con i fondi destinati dal Comune sono stati acquistati i materiali necessari per realizzare il corso di cucito. Stoffe, pietre dure, gessetti, rocchetti di filo, ditali, aghi ma anche macchine da cucire e tagliacuci. Questi ultimi macchinari, in particolare, rimarranno in dotazione dell’associazione che potrà utilizzarli per successive iniziative legate all’avviamento professionale.

“Il Comune ha scelto di essere presente in questo importante progetto di integrazione che stimola le relazioni sociali – ha commentato l’assessore Carlo Campione durante la consegna del materiale di lavoro -. Le Istituzioni devono essere al fianco delle associazioni per supportare la crescita culturale”.

Far nascere una passione, insegnare le basi di un mestiere e stimolare la donna a mettere a frutto la propria esperienza. Tutti “semi” che le istruttrici proveranno a “piantare” nell’anima delle partecipanti.

“Integrazione tra persone e culture”, per le tante volontarie dell’associazione Sant’Agata che ogni giorno si alternano tra i servizi a sostegno del benessere dei bambini e di oltre 200 famiglie, non è soltanto uno slogan da promuovere ma un obiettivo da raggiungere.

Per il laboratorio sartoriale, ad esempio, il progetto ha previsto l’estensione della partecipazione anche alle donne non assistite dall’associazione e l’insegnamento di tagli e modelli legati ai dettami della moda italiana e quella araba.

Anna Nicolosi, Daniela Nicolosi e Fatiha Allak sono alcune delle sarte che si avvicenderanno nella gestione del corso. Per vivere in una città che applica realmente l’integrazione tra i popoli bisogna insegnare a conoscere le differenti culture che si sono insediate e, in questo calderone, rientra anche la moda dell’abbigliamento.

Verrà spiegato alle partecipanti come poter apprezzare e curare i dettagli. La moda araba, ad esempio, utilizza molte pietre dure e abiti lunghi mentre nella moda italiana la donna arricchisce il proprio guardaroba con camicette, pantaloni e magliette dalla differente sagomatura.

Il laboratorio sartoriale inizierà questa mattina con una grande festa d’avvio durante la quale verranno offerti dolci tipici della tradizione marocchina e italiana. A conclusione del corso è prevista una sfilata di moda con gli abiti realizzati durante i tre mesi di corso. L’evento, che sarà aperto alle istituzioni e alla cittadinanza, mirerà a far comprendere un concetto basilare di solidarietà sociale. Donando del tempo agli altri e mettendo a disposizione la propria esperienza, si può contribuire alla crescita di tutta la comunità locale.

Per informazioni e contatti sulle numerose iniziative promosse dall’associazione Sant’Agata è possibile rivolgersi direttamente in sede, nei locali adiacenti all’omonima chiesa, o contattando il numero 3394433377.

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