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La lettera aperta di Sergio Cirlinci al sindaco Ruvolo: “chiedevamo un’assemblea cittadina vera”

Redazione

La lettera aperta di Sergio Cirlinci al sindaco Ruvolo: “chiedevamo un’assemblea cittadina vera”

Mar, 27/06/2017 - 12:18

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Caro Sindaco, partendo dal principio che chi è assente ha sempre torto, non partecipando all’assemblea del 29 lei avrà tutto il diritto di pensare che io ed altri cittadini, dopo averlo sollecitato, ci vogliamo sottrarre al confronto per paura o perché, magari, definendoci leoni da tastiere, abbiamo voluto evitare il confronto, perché siamo solo bravi a lamentarci e a criticare.
Per fugare dubbi, le volevo chiarire la mia posizione nell’aver detto, in un mio post, che non sarei né io né tantomeno altri amici intervenuti alla sua assemblea del 29 a Palazzo del Carmine.
Giusto per la precisione faccio un passo indietro. Un mesetto fa circa, tramite un suo assessore, che ringrazio per la pazienza e disponibilità dimostrata, le feci pervenite un’idea nata insieme ad alcuni amici. Il principio di base era quello di avere un confronto/dibattito sereno, leale e schietto tra lei, la sua giunta ed i cittadini, considerando che voi ritenete di stare amministrando bene, mentre una parte della città non è per nulla soddisfatta. Dopo una serie di tam tam, il suo assessore, lunedì 21,mi riferisce, che alla fine di tutto quello che avevo chiesto non se ne faceva nulla, ma a tipo “contentino” a margine dell’assemblea del 29 da lei organizzata, se volevamo potevamo presentare delle domande che sarebbero state scelte e lette da un suo moderatore, avendo rifiutato anche quello da noi proposto.
L’assemblea cittadina da lei organizzata il 29 giugno è sicuramente valida ed importante, ma per essere sincero, leale, schietto ed aperto deve essere fatto ad armi pari, dando spazi e tempi giusti a tutti. Ma noi non siamo nati ieri e le spiego il perchè. Quella da lei organizzata il 29 mi sa della classica “udite udite quanto semo bravi”. Infatti, come da suo post, “Il Sindaco, la Giunta ed i dirigenti incontreranno i cittadini per ascoltarli, per presentare il regolamento della partecipazione, le consulte ed i loro coordinatori e presentare il bilancio Consuntivo 2016 (come sono stati spesi i soldi) e previsionale 2017 (come la giunta prevede di spendere nel 2017, che il Consiglio comunale discuterà )”. Dopo tutti questi argomenti, mi creda, rimarrà ben poco tempo a disposizione di noi cittadini per confrontarsi con lei e la sua giunta. Inoltre,dopo la presentazione del bilancio partecipato, lei e i suoi assessori non farete altro che elencare tutta una seria di cose fatte (o promesse con annunci), poi, a margine, darete a qualcuno, la possibilità di fare qualche domandina facile facile ed il tutto si concluderà nell’ennesima autocelebrazione di cui francamente io e qualche altro amico ne facciamo a meno.
Mi fa piacere quando dice “ L’assemblea cittadina nasce anche dalle sollecitazioni in tal senso pervenute da alcuni gruppi di discussione sui social network e vuole rispondere positivamente all’esigenza di un dibattito aperto”, ma ad essere sinceri non è proprio quello che chiedevamo. La mia/nostra richiesta andava verso un’altra direzione e cioè si chiedeva un’ assemblea cittadina “VERA”, dedicata interamente ai cittadini, dove sia lei che i suoi assessori rispondeste alle domande di noi cittadini, assemblea con un giornalista/moderatore che ponesse tante domande sui maggiori temi che affliggono la città, argomenti e domande che eravamo anche disposti a darvi giorni prima per evitare di essere colti di sorpresa. Ma alla luce del diniego ottenuto, anzi a questa semi accoglienza, ed alla luce di questa assemblea mi sorgono dei dubbi; o quello proposto dai social non piaceva, per le persone che hanno avuto l’ardire di osare tanto, o per paura di rispondere a tante domande, magari scomode che vi avrebbero messo in imbarazzo o peggio dove avreste dovuto ammettere errori o altro. Quindi all’assemblea di prima estate, come quella già fatta sulla Provvidenza, io personalmente, e penso anche tanti altri non parteciperemo, non vorremmo sottrarre tempo e spazio all’autocelebrazione che ormai questi ed i futuri incontri da Lei organizzati, sono diventati. Come già dettole, la prego però di essere intellettualmente onesto e non dire o far dire a qualche suo “difensore” che siamo “leoni da tastiera”, o che abbiamo perso un’occasione o che non abbiamo avuto il coraggio; faccia partecipare quei pochi che ancora, a vario titolo e per vari motivi, credono ancora in lei e nel suo sogno.
A Radio CL 1, non solo non ha risposto alle domande sulla città, ma come ormai ci ha abituato, ha fatto tutto un discorso di autocelebrazione, con sogni ed idee, di cui a distanza di tre anni nulla o poco si è visto e, nell’escludere sue colpe e responsabilità, da ad altri le colpe del fallimento, “minacciando” addirittura una sua seconda candidatura.
Visto che stamattina lei ha detto che “Il dibatto in città lo abbiamo perso”, rimango e rimaniamo sempre a sua disposizione qualora dovesse ripensarci per fissare luogo, data ed ora, per un dibattito serio e schietto con chi ci amministra, sempre che tutto ciò si voglia realmente fare.

Auguro a lei e a tutti coloro che interverranno, una felice e fresca serata.

Sergio Cirlinci

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