
Le indagini hanno consentito di acquisire prove nei confronti di un pensionato settantacinquenne di Rimini, (arrestato perché nei suoi computer sono stati trovati i oltre 6 mila video e duemila immagini pedopornografiche), un operaio trentaquattrenne di Firenze (già con precedenti specifici), un ventiquattrenne disoccupato della provincia di Milano ed un cinquantasettenne disoccupato di Cuneo. La magistratura catanese ha contestato a tutti gli indagati il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Sono stati segnalate altre 250 persone straniere di età compresa tra i 18 ed i 65 anni, scoperte attraverso le comunicazioni via internet. L’accusa è di aver scaricato e fatto circolare in internet materiale pedopornografico.