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Sommatino, lettera di Aprile dell’Unità Pastorale ai parrocchiani

Redazione

Sommatino, lettera di Aprile dell’Unità Pastorale ai parrocchiani

Dom, 03/04/2016 - 00:01

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Chiesa-a-Sommatino-Chiesa-Madre-S.-MargheritaLA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO
Carissimi fratelli e sorelle, la luce della Pasqua del Cristo Risorto inonda il mondo. Il Cristo Crocifisso è Risorto, Egli è il punto convergente della nostra fede e di tutta la nostra vita. Bellezza infinita che ha la capacità di attiraci a sé già nel mistero della Croce. Così il Signore aveva già preannunziato “Io quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (GV12,32). L’essere umano è attratto dalla bellezza. Il “bello” è uno degli attributi trascendentali dell’essere, insieme al “buono” e al “vero”. È dunque una delle caratteristiche che appartengono all’essenza di Dio. Ecco perché la bellezza, insieme alla bontà e alla verità, ci attirano. Purtroppo a volte ci ritroviamo a perdere di vista la Vera Bellezza. Anche il giovane Agostino ne aveva fatto l’amara esperienza. Egli cercava la verità e la bellezza e una volta trovata quella autentica ammetteva: “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create… Mi tenevano lontano da te quelle creature che, se non fossero in te, neppure esisterebbero”.
Proprio Dostoevskij fa dire al principe Miskin, in uno dei suoi capolavori, la famosa frase: “La bellezza salverà il mondo”. Ma di quale bellezza si tratta? «La bellezza salverà il mondo, è una frase di Dostojevskij – dice Josef Ratzinger – ma pochi si ricordano che la famosa frase ha un seguito che le dà un senso pieno. Chi non ha conosciuto questa frase? Tutti la conosciamo, ci si dimentica, però, nella maggior parte dei casi, di ricordare che Dostoevskij intende qui la bellezza redentrice di Cristo… Dobbiamo imparare a vedere questa bellezza redentrice di Cristo, se noi lo conosciamo non più solo a parole ma veniamo colpiti dallo strale della sua paradossale bellezza – la Croce è una paradossale bellezza –, allora facciamo veramente la sua conoscenza e sappiamo di lui non solo per averne sentito parlare da altri, allora abbiamo incontrato veramente la bellezza della verità che è Cristo… Nulla ci può portare di più a contatto con la bellezza di Cristo stesso che il mondo del bello creato dalla fede e la luce che risplende sul volto dei Santi, attraverso la quale diventa visibile la Sua propria luce”. Nella Dives in misericordia leggiamo: “L’amore è più potente della morte, più potente del peccato”. “La Croce è come un tocco dell’eterno amore sulle ferite più dolorose dell’esistenza dell’uomo” (cap. V, n. 8). Dunque questa bellezza nasce paradossalmente dalla Croce, perché in essa c’è già la gloria di Cristo che sfolgora pienamente nella Resurrezione. Lasciamo che la Luce del Cristo Risorto illumini la nostra vita facendoci cogliere in profondità la bellezza del mistero Pasquale che è la fonte della nostra salvezza. Il nostro cuore sia colmo della vera gioia che è data dalla Risurrezione del Signore.

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