CALTANISSETTA – Grande interesse di pubblico per l’incontro organizzato dal PD di Caltanissetta, Giovedì 10 Marzo 2016 presso il Centro Culturale “Michele Abate” e dedicato alle nuove misure a sostegno dell’agricoltura nelle aree interne della Sicilia. Il simposio, concepito al fine di illustrare le prospettive di rilancio del settore agricolo offerte dal nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020, ha visto la partecipazione di più di 300 persone, tra operatori del settore agricolo, produttori e amministratori locali. “Un evento quanto mai opportuno e necessario” nelle parole del Segretario del PD cittadino Ivo Cigna “che riunisce operatori e amministratori, con l’intento di avere delle risposte chiare da parte della politica e della burocrazia su un settore, quello agricolo, troppo spesso marginalizzato. In questo senso le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea giocano un ruolo chiave e l’incontro punta proprio a comprendere quali strategie perseguire per massimizzarne le opportunità”.
Il panel, moderato dal Segretario Provinciale del PD Giuseppe Gallé è stato composto da: Massimo Bellomo, Assessore Innovazione e Sviluppo del Comune di Caltanissetta, Antonio Bufalino, responsabile Dipartimento Agricoltura del PD; Gaetano Cimò, dirigente Assessorato Regionale Agricoltura; Dario Polizzi – Ordine Dottori Agronomi e Forestali; Alessandro Giugno, Legambiente Caltanissetta; Giuseppe Li Rosi – “Simenza” cumpagnia siciliana Sementi Contadine; Giuseppe Valenza, della Confederazione Italiana Agricoltori; Vincenzo La Rosa- Dirigente Ufficio Servizi Agricoltura. Le conclusioni sono state affidate all’On. Giuseppe Arancio, Deputato regionale PD e all’Assessore Regionale per l’Agricoltura Antonello Cracolici.
Come illustrato da Gaetano Cimò, nell’ambito della Programmazione delle risorse FEARS alla Regione sono stati assegnati 1.338.712.000 euro alle quali si aggiunge una quota nazionale (Stato + Regione) pari al 39,5% per un ammontare totale di 2.212.747.000,00 euro con un incremento di oltre 27 milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale del PSR Sicilia 2007-2013. “Tale dato” ha sottolineato il dott. Cimò “conferma il PSR Sicilia 2014-2010 come il Programma più consistente finanziariamente a livello nazionale e la Sicilia tra le prime regioni europee nelle quali si concentra l’intervento comunitario”.
Se da un lato questo è il dato positivo, dall’altro – come sottolineato da molti interventi nell’ambito della discussione – le sfide e le criticità non mancano. “Solo un 20% delle aziende agricole sarà in condizione di accedere ai bandi” sottolinea Antonio Bufalino. “Per questo la nostra richiesta alla Regione è quella di facilitare la creazione di sinergie tra operatori, sindacati, agronomi al fine di elaborare proposte di modifica affinché la percentuale delle aziende che usufruiranno delle risorse dei bandi sia molto maggiore.”
“Le piccole aziende agricole saranno penalizzate “conferma Giuseppe Li Rosi di Semenza “un contro-senso, se si pensa a come queste stesse contribuiscano al PIL dell’isola e a come abbiano un’importante valenza di conservazione delle biodiversità. “La nostra proposta,” spiega ancora Bufalino “è che se da un lato le piccole realtà agricole debbano “fare squadra” e unirsi al fine di superare gli ostacoli rappresentati dalle soglie dei bandi, dall’altro è urgente che, a livello regionale, venga creato un Polo Logistico che accentri la produzione, per rendere più competitivo il nostro territorio. Territorio che, ricordo, secondo la delibera di giunta regionale (D.G. 162/2015) è stato escluso completamente dalle aree interne nazionali e regionali ”.
L’Assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici, intervenuto in conclusione, ha ribadito come la programmazione comunitaria non venga più concepita come una sorta di “bancomat” ma assolva al suo ruolo di promotore di sviluppo economico e sociale.
Il Partito Democratico auspica che in questa grave contingenza di crisi, un qualificato programma di sviluppo miri alla valorizzazione dei territori e delle comunità, attraverso l’attuazione di cantieri per il risanamento ambientale e per la messa in sicurezza del territorio. Per questo è fondamentale che le nostre aree interne non vengano più escluse dalle sedi decisionali e di concertazione per lo sviluppo rurale. A fronte del nuovo PSR che costituisce comunque una risorsa importante, occorre che le piccole realtà agricole -che rappresentano il tessuto produttivo principale del nostro territorio- siano salvaguardate nella loro specificità, senza essere penalizzate a fronte di realtà più grandi.
di Redazione 3
Sab, 13/12/2025 - 13:31

