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Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Redazione

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Lun, 28/03/2016 - 00:01

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Padre CallariCI VUOLE CORAGGIO ! può sembrare la esortazione ad avere coraggio per intraprendere qualche impresa difficile. E invece, si tratta del coraggio di accettare e credere “ una impresa” già realizzata: “Ormai tutto è compiuto”; a noi il compito di “credere” , con coraggio. Che cosa ? E’ Pasqua: la Risurrezione di Gesù! Io credo che la maniera più semplice, bella , ed esaltante per farne commemorazione è quella di leggere, “con intelligenza d’amore” la sequenza, che è poesia, che fa parte della liturgia della domenica di Pasqua. Vi si legge : “l’innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre “ . L’impresa è stata portata a compimento, e “tutto è compiuto”. La morte è stata sconfitta, il potere delle tenebre è stato disciolto; e splendidamente la liturgia ancora ci dice :“la Morte e la Vita si sono affrontate in un prodigioso duello “; come ci appassiona questo misterioso duello dal quale Cristo esce vittorioso: “ Il Signore della vita era morto ma ora è vivo e trionfa” Una affermazione che è garanzia, che è vessillo di vittoria “ e noi ne siamo certi”. Parlare della Risurrezione è facile per i credenti, è difficile per i non credenti. In quanto cristiani, “fedeli” ( nel segno della fede) accogliamo con semplicità e fiducia la Parola di Dio, quella che ci viene offerta dal racconto del vangelo: il candore della narrazione è semplice ed avvincente: Maria che va al sepolcro, lo trova vuoto e gli angeli che la “informano” : “ non è qui, è risorto”; poi vengono Pietro e Giovanni che “ vide e credette”. Per i non credenti tutto sembra essere assurdo, impossibile. Ma non si considera la pietra che è stata ribaltata dinanzi al sepolcro ; non si dà , stranamente e illogicamente,importanza al sepolcro vuoto; alla presenza delle bende, del sudario e del lenzuolo ( sindone) . Sarebbe più corretto e dignitoso, alla vista di tutto questo, al pari del Centurione, quando vide Gesù morto, e ci fu il terremoto, e il cielo si oscurò e i sepolcri si aprirono, disse . “ Vere Filius Dei erat iste”, – Costui era veramente il Figlio di Dio – proprio come Gesù aveva detto : “ al terzo giorno risusciterò” . Gli scettici, i non credenti, ( forse anche illusi saccenti e pretenziosi manipolatori dell’intelletto ) ricorrono a vari stratagemmi e bugie : “ l’hanno rubato” ;
“ dormivamo”. E molti sono stati i tentativi , specialmente in forma di fiction, di “smontare” con inchieste, di fantasia, costruite , talvolta, con serietà di intenti, e altre con maliziose intenzioni, “la verità”, “ la scoperta della verità”. Con Pilato potremmo chiederci: “ che cos’è la verità”? Per noi è quella che i ci dice la fede e la constatazione dei fatti, quella che cade “sotto gli occhi”, che è quella che “ i loro occhi” non vogliono vedere . Il sepolcro è vuoto; mai come in questo caso, la assenza del “ corpo del reato” è la più solenne affermazione della verità. Non è qui ? perché “ E’ risorto”!
Dux vitae mortuus regnat vivus “ , Il Signore della vita, era morto, ora invece, è vivo. Professiamo allora col Centurione: “Veramente Costui E’ figlio di Dio” , e con S. Pietro : “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.”! Tu sei il Vivente ! Alleluia !

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