CALTANISSETTA – Le toghe aprono le porte ai cittadini, avviando un confronto sui temi d’attualità con relatori di alto profilo. Per il secondo anno, la sezione distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Caltanissetta promuove l’iniziativa “I dialoghi con la magistratura”. Un ciclo di incontri che punta a stimolare il dibattito tra magistrati e cittadini. Con i giovani, prioritariamente. Obiettivo che sta a cuore del segretario dell’Anm nissena, Fernando Asaro, che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori del capoluogo.
“Perché è da loro, dai giovani che consideriamo una grande risorsa, che ci aspettiamo segnali di vitalità, stimoli e confronti sul tema della legalità”, premette Asaro. Venerdì 5 febbraio, a partire dalle ore 17 nell’aula magna “Saetta e Livatino” del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta saranno presenti due importanti ospiti: il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, di origini nissene, e Francesco Forgione, ex presidente della commissione parlamentare Antimafia. Saranno loro ad approfondire il tema “Obiettivi possibili delle indagini nel processo e nella società”.
Il segretario dell’Anm distrettuale punta parecchio alla presenza dei cittadini e dei giovani al momento di confronto. “Naturalmente i dialoghi si fanno in due, i magistrati da una parte e la società civile dall’altra. L’auspicio è che tutti rispondano a questa iniziativa non soltanto con la presenza, ma partecipando al dibattito che riguarda temi d’attualità attinenti alla legalità che interessano tutti e che dovrebbero riguardare tutti”. Non a caso l’associazione dei magistrati ha invitato le scuole agli incontri, che hanno selezionato alcuni studenti nei dibattiti con magistrati, giornalisti, scrittori, avvocati.
Anche stavolta gli studenti saranno in prima fila – assicura Fernando Asaro – come d’altronde è già successo in occasione della visita del capo dello Stato a Caltanissetta per l’intitolazione dell’aula magna ai magistrati Saetta e Livatin. Allora i ragazzi hanno potuto abbracciare idealmente il presidente Mattarella. Puntiamo molto sul coinvolgimento dei giovani, perché li riteniamo una risorsa per la collettività. Il nostro auspicio è aprire le porte del Palazzo di Giustizia per avviare un dibattito e un confronto culturale sulla legalità che sia da stimolo per questa realtà e per questo territorio. Perché abbiamo tutti bisogno, sia come magistrati ma ancora prima come cittadini, di questi confronti su temi che sono di interesse comune”.
Il prossimo incontro – previsto per metà febbraio – vedrà la partecipazione di Franco La Torre, figlio di Pio il segretario siciliano del Pci ucciso da Cosa Nostra, che parlerà dell’impegno sociale e politico nella lotta alla mafia. A marzo è atteso il magistrato Gherardo Colombo, uno dei componenti dello storico pool di Mani Pulite che svelò le trame di Tangentopoli, che focalizzerà il dibattito sul perdono responsabile nella fase della educazione penale. Ad aprile sarà la volta di Paolo Guido, uno dei pubblici ministeri della Dda di Palermo impegnato nelle indagini sulla cattura del latitante Matteo Messina Denaro, e dell’avvocato Giuseppe Iacona che discuteranno di etica professionale nei rispettivi ruoli. A maggio, invece, l’Anm ha invitato il magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio – autore di numerosi romanzi di successo – che parlerà della Giustizia raccontata insieme a Marzia Sabella, ex magistrato antimafia che a Palermo coordinò le indagini sull’arresto del boss Provenzano e attuale consulente della Commissione nazionale Antimafia presieduta da Rosy Bindi.


