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Il M5S avvia la raccolta firme per proporre il referendum consultivo di uscita dall’Euro: Caltanissetta, sabato 13 dicembre

Redazione

Il M5S avvia la raccolta firme per proporre il referendum consultivo di uscita dall’Euro: Caltanissetta, sabato 13 dicembre

Ven, 12/12/2014 - 14:18

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CALTANISSETTA – Su iniziativa del M5S, il 13 dicembre partirà in tutta Italia la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che porterà, nel dicembre 2015, milioni di italiani a votare un referendum consultivo per decidere se morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.

ll M5S Caltanissetta avvierà la raccolta firme presso i banchetti che si terranno dalle h 10:00 alle h 13:00 presso il mercato settimanale di Pian del Lago e dalle h 16:00 alle h 20:00 in corso Vittorio Emanuele angolo via XX Settembre.

Per poter indire il referendum consultivo è necessario approvare una legge costituzionale ad hoc così come avvenuto quando il Parlamento Italiano approvò, il 3 aprile 1989, una la legge costituzionale per  poter procedere al referendum consultivo del 18 giugno 1989 per sentire il parere dei cittadini italiani sulla necessità di conferire o meno un mandato costituente al parlamento Europeo.  A oggi, è inaccettabile che al culmine della crisi alimentata dalla moneta unica i cittadini siano lasciati al loro destino. Se da un lato la maggioranza a guida Pd si disinteressa dell’argomento, dall’altro Salvini critica l’euro ma non prende alcuna iniziativa per uscirne, il M5S è invece convinto che l’arma del referendum consentirà a milioni di cittadini di informarsi e far sentire alle élite italiane ed europee la loro voce fino ad oggi inascoltata.

L’euro è insostenibile e a oggi all’Italia mancano gli strumenti indispensabili per rilanciare il lavoro e gli investimenti. Occorre ritornare alla sovranità monetaria, a una moneta sotto il controllo dello Stato italiano e non di entità bancarie straniere.

Quanto ci costa rimanere nell’euro? Una prima risposta sono gli interessi sul debito pubblico che si accumula di anno in anno, che a luglio ha segnato ilrecord storico di 2.168 miliardi di euro.

I miliardi che lo Stato destina al pagamento degli interessi sul debito sono sottratti ai servizi primari dei cittadini: pensioni, sanità, ammortizzatori sociali, istruzione, risorse per le PMI. Il debito pubblico va ridenominato in una nuova moneta associata al valore della nostra economia. Pagheremo quindi meno interessi sul debito. Lo Stato ricomincerebbe a utilizzare il suo avanzo primario di cui già dispone (al netto degli interessi sul debito) per finanziare attività e welfare.

Chi ha pagato il prezzo dell’euro e chi ci ha guadagnato? Le aziende italiane hanno pagato un prezzo altissimo. Dal 1997, quando l’Italia rivalutò la lira per agganciarla all’ECU (condizione postaci per poter entrare nell’euro) la produzione industriale italiana è scesa del 25%. Nello stesso arco di tempo la produzione industriale della Germania è cresciuta  del 26%.

Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall’incubo del fallimento per non finire come la Grecia. Fuori dall’euro o default. Non ci sono alternative.

Comunicato stampa del gruppo M5S Caltanissetta, I Portavoce

Azzurra Cancelleri

Giancarlo Cancelleri

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