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Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia Segreteria Regionale Sicilia: lettera aperta, le ragioni della protesta

Redazione

Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia Segreteria Regionale Sicilia: lettera aperta, le ragioni della protesta

Lun, 08/09/2014 - 21:01

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downloadPALERMO – L’annunciato sciopero delle forze di polizia contro il blocco degli stipendi è l’unico modo per richiamare l’attenzione del Governo sul tema della sicurezza che per anni è stata praticamente ignorata da tutti i governi che si sono alternati alla guida del Paese. La Consap da oltre un decennio rivendica il diritto di sciopero regolamentato per i poliziotti, che da anni subiscono tagli e mortificazioni. Siamo pronti a scioperare non per chiedere un aumento dello stipendio, ma per ottenere lo sblocco del tetto salariale, cioè il trattamento economico connesso all’anzianità maturata e alla qualifica ricoperta, sblocco che da quattro anni ci viene negato (assegni di funzione, scatti di anzianità, avanzamenti di grado e blocco dei contratti). Non vogliamo nessun aumento, non ci sembrerebbe giusto in un momento di crisi e tagli per tutti, ma chiediamo solo quanto ci spetta!

Vorremmo che fosse chiaro che al mutare della nostra qualifica, del nostro grado, corrispondono funzioni, responsabilità e oneri progressivamente maggiori e più ampie, particolarmente pregnanti dato il lavoro che svolgiamo. Il Presidente del Consiglio nel Def di Giugno (il Documento di economia e finanza) aveva promesso che, almeno in parte, si sarebbero sbloccate le cose per il comparto sicurezza.

Per capirci, il tetto salariale è quel meccanismo per cui nessuno può guadagnare più di quanto guadagnava nel 2010. Cioè, in sintesi, se una persona è stata promossa, ha assunto nuove funzioni o è stata trasferita in un’altra città (evento ordinario nella nostra realtà), verrà comunque retribuita come nelle mansione inferiore con tagli della retribuzione che possono arrivare fino a 300-400 euro al mese, a seconda di grado, ufficio e anzianità di servizio. Se la persona è stata promossa due volte negli ultimi anni, verrà penalizzata due volte.

Inoltre l’architettura dei nostri stipendi si basa molto sulle cosiddette indennità accessorie, come lo straordinario, la reperibilità, l’indennità di presenza esterna e le missioni. Anche queste hanno subito tagli fortissimi e limitazioni.

Se a questo si aggiunge che noi siamo regolamentati da una legge del 1981 che ci impedisce l’esercizio di un doppio lavoro, mentre ci impone numerosi obblighi che gli altri impiegati statali non hanno, e siamo soggetti a numerosi sanzioni disciplinari! Ve ne dico una per tutte: se non paghiamo o siamo in ritardo nel pagare i nostri debiti privati, normalmente contratti per le difficoltà economiche familiari, siamo soggetti ad una sanzione pecuniaria fino ad 1/5 dello stipendio!  Ecco perché la misura è colma!

Un Poliziotto, come anche un Carabiniere e un Vigile del Fuoco, rischia ogni giorno la sua vita, ma rischia anche di commettere errori, la maggior parte dei quali sono del tutto involontari. Si tratta di errori che possono  portare a gravi conseguenze, anche alla morte. Per te e per chi ti sta accanto! La nostra situazione è ancor più grave di quella che si registra nel resto pubblico impiego, che pure è in piena sofferenza e con la quale solidarizziamo in pieno. Il nostro è un lavoro delicato e pericoloso.

Noi siamo figli di questa Italia, e rivendichiamo con orgoglio il ruolo di difensori della gente.

Stiamo preparando una grande manifestazione generale e nazionale entro la fine di settembre, e azioni di protesta eclatanti in tutta Italia insieme a tutti sindacati della Polizia (tranne uno che si è incredibilmente tirato indietro, il SAP) dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria e del Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza). Per la prima volta, nella storia d’Italia Forze dell’Ordine ed Esercito, con tutti i loro sindacati andranno a braccetto per protestare! Sarà davvero un bel colpo d’occhio il giorno della nostra manifestazione!

Chiediamo ai cittadini la loro solidarietà, perché la nostra sicurezza è il mezzo con cui viene garantita anche la loro di sicurezza! Quando scenderemo in piazza, venite insieme a noi, a chiedere un futuro per i nostri figli e la nostra Italia!

 Igor Gelarda

Dirigente Nazionale sindacato di Polizia Consap

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