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Marianopoli, Amministrazione e maggioranza: “Il presidente del consiglio comunale cerca visibilità e non è super partes”

Redazione

Marianopoli, Amministrazione e maggioranza: “Il presidente del consiglio comunale cerca visibilità e non è super partes”

Gio, 03/04/2014 - 21:52

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Guido Acquisti

Guido Acquisti

MARIANOPOLI – Continua la ricerca di visibilità e falsa autonomia del Presidente del Consiglio il quale, pur sapendo, che il Segretario Comunale aveva comunicato con ampio margine di avere preso alcuni giorni di ferie per necessità, ha testardamente convocato il Consiglio per il giorno 2 aprile, giorno in cui il Segretario sarebbe stato assente.

Cosa ancora più grave non aveva inserito all’ Ordine del Giorno alcuni punti importanti richiesti dal Sindaco in palese violazione dell’art. 29 comma 6 dello Statuto Comunale.

Tale comportamento, nella migliore delle ipotesi, avrebbe comportato uno spreco di denaro pubblico in quanto l’Agenzia dei Segretari Comunali avrebbe dovuto inviare un sostituto Segretario e nella peggiore avrebbe concretizzato, come è avvenuto, la nullità della seduta in quanto la predetta Agenzia non ha potuto provvedere per tempo alla sostituzione del Segretario in argomento nonostante il Sindaco lo avesse richiesto tempestivamente.

La testardaggine del Presidente non ha neanche tenuto conto di due note dei Capigruppo Consiliari, che, a conoscenza di quanto stava avvenendo, chiedeva l’annullamento della seduta e una nuova convocazione del Consiglio Comunale.

Oltre a tutto ciò la cittadinanza deve sapere che tra i punti non inseriti all’Ordine del Giorno vi era anche la modifica dello Statuto Comunale che prevedeva la mozione di sfiducia del Presidente del Consiglio.

Che sia questo il motivo della testardaggine del Presidente Acquisti?

Che sia questo che lo spinge ad esercitare di fatto l’abuso d’ufficio a vantaggio del suo interesse personale?

Alla luce di quanto sopra detto i Consiglieri di maggioranza e l’Amministrazione non hanno partecipato alla predetta seduta e non parteciperanno a quella odierna di prosecuzione in quanto, come sopra evidenziato non sono garantiti i principi minimi di agibilità politica e di correttezza amministrativa.

Per ultimo non si può non sottolineare che le numerose sedute di Consiglio Comunale andate deserte (ottobre e novembre 2013, febbraio u.s., compresa quella sopra citata), dimostrano in modo inequivocabile l’incapacità di questo Presidente a svolgere un ruolo istituzionale super partes così delicato e di raccordo con tutte le forze politiche e l’Amministrazione.

                                                                                                   L’Amministrazione Comunale

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