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“Idi di Marzo” M5S. Grillo furente, i senatori “rispondono”

Donatello Polizzi

“Idi di Marzo” M5S. Grillo furente, i senatori “rispondono”

Dom, 17/03/2013 - 11:24

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ROMA – Non si sono placati gli animi in seno al M5S dopo l’elezione di Piero Grasso a presidente del Senato: una riedizione delle “idi di marzo” in formato web. Furente Grillo, che dal suo blog ieri sera alle 22.55 ha postato uno scritto con il quale invita a dimettersi chi ha tradito. Il leader ricorda che il “codice di comportamento degli eletti” del M5S prevede che le votazioni in aula siano decise a maggioranza. “Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo – sostiene – ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze”. Immediate le reazioni dei senatori del MoVimento

“Sì, ho votato Grasso. E con me altri. Perché la distanza con il personaggio Schifani era ed è enorme. Ma sia chiaro: non abbiamo firmato alcuna apertura di credito al Pd”. Lo dice a Repubblica il senatore di M5S Francesco Campanella, commentando l’elezione del presidente di Palazzo Madama. “C’é stato un dibattito serrato, intenso – ammette. – L’indicazione di massima, all’inizio, eraquella per la scheda bianca. Poi ci siamo confrontati su due esigenze diverse. Quella di non dare spazio al Pd ma anche quella di sottolineare la distanza enorme fra il personaggio Grasso e il personaggio Schifani”. “Noi siciliani non abbiamo fatto blocco”, prosegue, “credo che alla fine i consensi all’esponente del Pd siano arrivati anche da colleghi di altre regioni”. Tuttavia non si tratta dell’avvio di un dialogo stabile con i democratici: “Oggi la necessità era quella di individuare una figura che avesse un livello minimo di credibilità. Per noi Schifani non l’aveva, perché sappiamo chi e quali interessi ha difeso”.

Tenta di normalizzare la situazione il senatore del M5S Luis Alberto Orellana intervistato dalla Stampa che ha dichiarato: “Non c’é stata nessuna spaccatura. Anzi. L’idea di fondo era chiara: nessun appoggio a Schifani. “Non siamo telecomandati – sottolinea. – Ognuno di noi ha una propria sensibilità. Segue la propria coscienza. E certamente Pietro Grasso non faceva, e non fa, parte del vecchio apparato”. “Non ho idea di come si comporterà alla guida del Senato – spiega. – Ma ho idea di come si è comportato Schifani in passato. In un modo che a me non è mai piaciuto”. A Orellana non sono però piaciuti nemmeno i “modi da vecchia politica. Noi siamo stati chiari dall’inizio. Avevamo una linea e dei candidati. Gli altri hanno cercato accordi con chiunque giorno e notte. Poi il Pd è saltato fuori all’ultimo momento con due nomi. Non ci hanno neppure dato il tempo di riflettere”, “volevo la possibilità di una analisi più matura. E’ anche per questo che dal nostro capogruppo è arrivato solo un invito a votare scheda bianca o nulla. Di sicuro il suo non era un ordine”.

Analoghe linee riconciliative sono state percorse da Francesco Molinari su facebook :”Meno reazioni isteriche e più fiducia”Leggo stamattina il post sul blog di Grillo” sul voto di ieri al Senato. “Mi sento di dirgli di stare sereno, non c’é nessun traditore – scrive – Il M5S al Senato è unito: nessuna alleanza nessuna fiducia”. Conclude il suo scritto con una stoccata al CURARO in direzione del comico genovese:”Solo un consiglio a chi ha scritto il post. Studiare le differenze fra Cariche Istituzionali e Ruoli politici non farebbe male”.

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