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Mafia: confiscati nel nisseno beni per 10 Mln di euro ad imprenditore “colluso”

Redazione

Mafia: confiscati nel nisseno beni per 10 Mln di euro ad imprenditore “colluso”

Lun, 13/08/2012 - 10:20

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CALTANISSETTA – Beni per dieci milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Caltanissetta all’imprenditore Marcello Orazio Sultano, di 42 anni, ritenuto esponente di spicco del clan di Cosa nostra facente capo al boss Piddu Madonia. Quattro collaboratori di giustizia, Carlo
Alberto Ferrauto, Aldo Riggi, Pietro Riggi e Carmelo Barbieri, hanno riferito che Sultano non era vittima del racket, anzi era “colluso” con la mafia, avendo stretto accordi non solo con la famiglia di Caltanissetta ma anche con altre organizzazioni criminali.
Il provvedimento, emesso dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, colpisce l’azienda edile “Sultano Lavori srl” con sede a Gela e stabilimento a Enna in contrada Pandusa-Capodarso; il 20% delle quote dell’impresa metalmeccanica “La Nuova Montaggi srl”, con sede a Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia); due imprese individuali intestate
entrambe a Sultano, con sede a Gela, una in via Riemann, l’altra in via Risorgimento; quattro conto correnti bancari e depositi postali. Secondo gli inquirenti, Sultano avrebbe operato in stretto collegamento con il clan Madonia, e le sue vengono ritenute “imprese mafiose” che acquisivano “indebitamente posizioni di monopolio nel mercato o alteravano regole di concorrenza”. . L’imprenditore era cosi’ “gradito” alle cosche che imponevano le sue ditte nel Nisseno e
nell’Ennese, per l’esecuzione di alcuni lavori come la pavimentazione stradale dell’autostrada A19 Palermo-Catania e altre arterie. Nell’ottobre del 2002, Sultano fu tratto arrestato a Serradifalco, in un covo dove si nascondevano due latitanti gelesi di Cosa Nostra, Maurizio Angelo Moscato e Salvatore Burgio.

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