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Torregrossa:”Chi non si adegua alle direttive del PDL sarà soggetto a sanzioni”

Redazione

Torregrossa:”Chi non si adegua alle direttive del PDL sarà soggetto a sanzioni”

Sab, 31/03/2012 - 23:00

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Raimondo Torregrossa

SAN CATALDO – Da qualche giorno i muri della Città di San Cataldo hanno guadagnato l’immagine di Rosario Sorce quale candidato sindaco. Su  tale unilaterale scelta vanno fatte, per dovere di verità e per rispetto dei tanti amici aderenti al Popolo delle Libertà e per quelli che in tanti anni ci hanno seguito  nel percorso politico che ci ha visto protagonisti, alcune precisazioni che garantisco, così come possono confermare le decine di testimoni presenti, corrispondono alla realtà. All’indomani della comunicazione fatta dal sindaco Giuseppe Di Forti, relativa alla sua volontà di non ricandidarsi più a ricoprire la carica di sindaco, sono state fatte svariate riunioni atte a creare una coalizione di partiti e movimenti in grado di portare avanti un progetto di rinnovamento della politica sancataldese e a individuare prima le caratteristiche che un candidato sindaco deve possedere e poi la persona idonea a ricoprire tale delicata carica..

Le riunioni hanno visto partecipare iscritti al PDL, a FLI, a diversi Movimenti Civici e numerosi simpatizzanti e componenti della società civile. Nelle riunioni determinanti e conclusive erano presenti, tra gli altri, lo scrivente in qualità di Coordinatore provinciale del PDL, l’on. Alessandro Pagano, Diego Dell’Uomini, consigliere provinciale del PDL e Rosario Sorce nella qualità di componente del direttivo provinciale del Partito; oltre che i coordinatori cittadini Salvatore Fulco e Giuseppe Scarlata nonché vari consiglieri comunali, assessori e il sindaco Giuseppe Di Forti. Con chiarezza e senza remore, emerse la linea che bisognava ricominciare da giovani che siano consapevoli del mondo che cambia. Possibilmente abbandonando i vecchi schemi che non piacciono ad un Paese che ormai cavalca l’antipolitica. Nelle affollate assemblee emerse il nominativo dell’avv. Gianluca Amico come il miglior possibile candidato con le caratteristiche di competenza, rinnovamento e autonomia che erano state condivise da tutti. Nessuno delle persone sopra citate criticò la scelta compreso Rosario Sorce che, anzi, elogiò Gianluca Amico e l’esigenza di procedere ad un reale cambiamento politico-sociale. Tutto ciò con un intervento dai toni e dagli argomenti enfatici.

La posizione del PDL provinciale è stata e sarà perfettamente in linea con le direttive nazionali del segretario Angelino Alfano che, lucidamente conscio del mutamento sociale e politico del Paese, alla presentazione del candidato sindaco di Palermo affermò che: “…è giusto che tu abbia le mani libere; che le tue scelte non siano condizionate da alcunché.  Metteremo al tuo fianco tutta la forza del nostro Partito, ma saremo leggeri come una piuma.”. La linea politica del PDL quindi è molto semplice: “fare buona politica senza occupare poltrone”! “Le alleanze locali sono finalizzate solo ed esclusivamente al bene della collettività”.

La logica conseguenza è che anche la scelta degli assessori: “è una prerogativa del sindaco. Il PDL non chiede poltrone o organigrammi. La legge dice che è il sindaco a scegliere gli assessori e noi lo sosterremo nelle sue scelte”. Evidentemente, queste affermazioni fatte da Alfano valgono per tutti, a maggior ragione a San Cataldo e per chi ricopre cariche da quasi un decennio. Questa autentica innovazione ha fatto repentinamente cambiare opinione a quanti, fino a qualche giorno prima, erano convinti della giustezza del programma e del nome. La vicenda assume contorni ancor più grotteschi se si considera che un rappresentante dell’Amministrazione Di Forti, attualmente in carica, evidentemente lontano dalle logiche di autentico rinnovamento prima indicate, abbia manifestato pubblicamente la sua volontà a candidarsi Sindaco dimostrando, pertanto, di essere mosso da una logica egoistica lontana da quella politica di servizio a cui tutti dovremmo ispirarci ed a cui lo stesso si era appellato sino a qualche giorno prima. Oggi Il Popolo della Libertà è un partito strutturato con organi provinciali eletti in un congresso reale con maggioranza e minoranza; non siamo più un Partito di plastica ma un Partito vero dove esistono regole e sanzioni. Chi non si adegua alle direttive del Partito e, addirittura, senza contestazioni in fase di scelta, decide di percorrere strade diverse, sarà soggetto alle sanzioni previste dalla Statuto così come già fatto a Verona con l’avvio del procedimento di espulsione di 14 Consilgieri Comunali che si sono candidati in una lista alternativa alla coalizione cui faceva parte il PDL locale. E tutto ciò vale anche per chi non si mette in prima fila pur essendo, però, altrettanto protagonista e suggeritore.

Il presente documento è stato inviato al Sindaco di San Cataldo per tutte le determinazioni del caso.

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