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Leggi ad personam, la storia continua

Redazione

Leggi ad personam, la storia continua

Lun, 19/03/2012 - 21:05

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CALTANISSETTA – Il 12 novembre 2011, quando Berlusconi si dimise, molti italiani tirarono un sospiro di sollievo e pensarono: oggi è finita l’era delle leggi ad personam. Pia illusione. Con l’aggravante che mentre prima, regnante Berlusconi, tutti se lo aspettavano ora, sotto il regno di Monti, una legge ad personam, sempre a favore di Berlusconi, diventa una sorpresa e, nel contempo, una grossa delusione. Sparisce la concussione?!?! Berlusconi pretende questo e qualcos’altro ancora, altrimenti fa cadere il Governo?!?! Questa è la ciliegina sulla torta della vergogna che Berlusconi ha fatto assaggiare al mondo intero. Come tutti ormai sanno, questo provvedimento, ove venisse approvato, oltre a fare piacere a tanti “illustri interessati” farebbe morire il cosiddetto “processo Ruby” il quale, svuotato del reato principale – la concussione – verrebbe, verosimilmente, tolto al Tribunale di
Milano e assegnato al Tribunale di Monza, nella cui circoscrizione ricade la villa di Arcore dove sisarebbe consumato il reato di “prostituzione anche minorile”. Ma questo, al confronto della concussione, è poca roba.
Benissimo. Gli italiani avranno così la riprova, casomai ce ne fosse bisogno, che a pagare (in tutti i sensi, materiali e morali) sono sempre i più deboli. Chi è ricco e potente, invece, la fa sempre franca. Qualcuno può affermare il contrario? Non è forse questa brutta storia, uno stimolo a non rispettare le leggi? Non è forse questa brutta storia un sistema efficacissimo per farci allontanare ancora di più dalla politica? Da quella politica piena di collusioni, corruzioni e interessi personali di cui, ogni giorno, sono piene le pagine dei giornali? Abbiamo subìto, e probabilmente subiremo ancora, in nome di quel maledetto spread. Ma non ne possiamo più di subìre ancora i soprusi di Berlusconi. Perché di questo si tratta. Se il Presidente Monti non è in grado di governare senza condizionamenti, si dimetta e andiamo alle urne. Ci lasci almeno pensare che se la legge, in molti casi, non è stata uguale per tutti potrà esserlo in futuro. Già, ma anche questa è una pia illusione. Non è soltanto il concorso esterno in associazione mafiosa che “non esiste ed al quale nessuno crede più”. Anche la Giustizia non esiste
e non ci crede più nessuno. Almeno, non ci credono più gli Italiani onesti.

Pasquale Trobia

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