CALTANISSETTA – La mappatura di tutti gli edifici scolastici di proprietà della Provincia regionale di Caltanissetta e di quelli di pertinenza di ogni singola municipalità è il punto da cui iniziare per illustrare lo stato di salute di ogni singolo immobile, per approntare i progetti di ammodernamento e di adeguamento ad ogni istituto scolastico. Infatti, appare pressoché incontrovertibile  e quasi scontato, che non tutte le scuole in provincia di Caltanissetta non sono sicure. E’ quanto sostengono i vertici della Filca Cisl scuola, Emanuele Gallo, Francesco Iudici e Giuseppe Ingrao. Tutta la popolazione scolastica (alunni, insegnanti, operatori scolastici, applicati di segreteria, dirigenti), convivono con la precarietà assoluta degli immobili.  Il dato scontato – sottolineano i sindacalisti – è che la maggior parte degli edifici scolastici non è a norma di sicurezza. Certo, le amministrazioni periferiche (Provincia e comuni), dovrebbero allargare i cordoni della borsa per indirizzare le poche risorse pubbliche nei progetti di adeguamento delle strutture scolastiche: come ad esempio in tema di norme antisismiche.  Gallo, Iudici ed Ingrao sottolineano che gli edifici scolastici  accusano delle  fragilità strutturali. La prevenzione nasce dopo avere passato al setaccio ogni edificio e dopo avere girato e rigirato la pellicola dei plessi scolastici della provincia. La materia antisismica non è la sola carenza strutturale. Nel calderone spuntano – scrivono ancora i sindacalisti – altre inefficienze perché gli interventi di manutenzione ordinaria sono diventati quasi inesistenti. Gli enti locali, proprietari degli immobili, hanno dunque l’obbligo di eseguire non solo i lavori edili per la messa in sicurezza dell’edificio, ma anche interventi per  l’adeguamento degli impianti elettrici, termici alle normative vigenti. Se tutto questo è un optional, ci chiediamo come gli stessi edifici scolastici possano ottenere  le varie certificazioni di idoneità, agibilità e conformità. E, poi, gli interventi in questa direzione in un momento di crisi  potrebbe fare ripartire l’economia locale proprio per la funzione anticiclica che l’edilizia ha sempre avuto nei momenti di profonda crisi e di lacerazione del tessuto socio-economico.