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Le precisazioni dei Sigg. Vara Giuseppina e Vara Carmelo in relazione a quanto dichiarato dal Sig. Vara Salvatore sul mensile “il Fatto Nisseno” di Febbraio

Redazione

Le precisazioni dei Sigg. Vara Giuseppina e Vara Carmelo in relazione a quanto dichiarato dal Sig. Vara Salvatore sul mensile “il Fatto Nisseno” di Febbraio

Mer, 15/02/2012 - 21:25

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La pagina 24 del mensile "il Fatto Nisseno" di Febbraio con l'articolo-intervista a Salvatore Vara

Spettabili Redazioni, giusta mandato conferitomi dai sigg. VARA Giuseppina, nata a Palermo il 20.07.73 e VARA Carmelo, nato a Palermo il 9.01.78, con la presente Vi richiedo la divulgazione a mezzo stampa dell’allegato documento, da intendersi quale scritto contenente le precisazioni dei miei assistiti al contenuto delle dichiarazioni rese dal sig. VARA Salvatore sulle pagine del mensile “Il Fatto Nisseno” del 31.01.12.

Con preghiera di pronta ed immediata divulgazione.

Distinti saluti,

Avv. Michele Profeta

IL DOCUMENTO:

I sottoscritti, VARA Giuseppina e VARA Carmelo (classe ’78), in relazione a quanto dichiarato dal sig. VARA Salvatore sul mensile de “Il Fatto Nisseno” del 31.01.2012, ritengono doveroso precisare quanto segue.

Ferma restando ogni ed ulteriore opportuna valutazione circa le azioni da intraprendere – sia in sede civile che in sede penale – contro il sig. VARA Salvatore per il tenore delle dichiarazioni dallo stesso rese sui mezzi di stampa a tutela del proprio onore, del proprio buon nome e della propria immagine, gli scriventi respingono con sdegno quanto riportato nel citato articolo.

L’atteggiamento persecutorio assunto dal VARA Salvatore nei confronti di chi scrive (con ripetuti volantinaggi, articoli di giornale, interviste, manifestazioni di protesta plateali etc.), oltre ad avere, ormai da tempo, superato i confini del penalmente irrilevante, suona sempre più come un atteggiamento border line di un uomo solo con se stesso e con i suoi deliri persecutori, come l’atteggiamento di un individuo dal preoccupante “sdoppiamento” della personalità: “paladino indefesso” della legalità di giorno e depauperatore del patrimonio economico, mobiliare ed immobiliare della Vara Centro Edilizia di notte.

Come ormai – peraltro – divenuto una triste costante in “certi ambienti”, infatti, dietro lo sbandieramento “gridato” di determinati vessilli di comodo, spesso, si mal celano connivenze e contiguità proprio di segno opposto da parte dei “proclamatori”, il cui unico scopo è quello di abbagliare l’opinione pubblica, creando una sorta di “paravento” sociale tra sè e la criminalità, un paravento di comodo all’ombra del quale continuare a gestire i propri “affari” e dietro il quale nascondere le proprie malefatte: in altre parole, al solo scopo di pre-costituirsi una sorta di immunità di giudizio da parte dell’opinione pubblica.

Per tali ragioni, i redigenti – i quali hanno sempre prestato la propria opera professionale al servizio dell’azienda di famiglia – si ritengono profondamente lesi nella propria onorabilità per il contenuto delle dichiarazioni rese a “Il Fatto Nisseno” dal loro congiunto VARA Salvatore e colgono l’occasione offerta dalle pagine del Vostro giornale per ribadire – ancora una volta – come, dietro al declino della Vara Centro Edilizia, si celi unicamente la mala gestio dello stesso VARA Salvatore – che è stato sempre e solo un dipendente della VCE – e del di lui figlio, Carmelo jr. (classe ‘70): l’estromissione violenta degli scriventi dal sodalizio societario nel corso dell’anno 2002, la reiterata mancata approvazione dei bilanci societari proprio, guarda caso, dal 2002 ad oggi a causa di “anomalie” contabili di varia natura ed il coinvolgimento in svariati procedimenti penali per i reati più specifici che possano riguardare la gestione di un’azienda (falso in bilancio, occupazione abusiva di immobili, falsa emissione di CUD, appropriazione indebita di emolumenti e TFR dei dipendenti etc.), infatti, provano, al di là di ogni falso proclama, quanto la Vara Centro Edilizia abbia subito – impotente, nel corso della sua vita – le scorribande del VARA Salvatore e del di lui figlio.

Con richiesta di pronta ed immediata divulgazione a mezzo stampa.

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