CALTANISSETTA – Sono ormai 3200 i lavoratori della formazione professionale siciliana che sono stati posti in cassa integrazione e l’emergenza sociale si fa sempre più preoccupante anche per il fatto che la suddetta è soltanto sulla carta visto che l’assessorato all’istruzione e alla formazione non ha fatto alcun accordo con lo Stato nè tantomeno ha inserito nel fondo di garanzia le somme necessarie a coprire la quota di cassa integrazione spettante alla regione Sicilia. Se poi aggiungiamo lo stato di precarietà economica in cui versano i lavoratori (alcuni di noi non percepiscono gli stipendi da almeno 6 mesi) si ha il quadro completo di una disperazione infinita ormai perdurante da almeno 30 anni.
Vogliamo portare a conoscenza di tutti quanti qual’è la valenza e l’importanza della formazione professionale che in questi anni ha formato migliaia di giovani, si è occupata dell’alfabetizzazione informatica, dell’aggiornamento e della riqualificazione di migliaia di lavoratori e dell’inserimento di soggetti svantaggiati e disabili; ha svolto la sua funzione con dei meriti che nessuno può disconoscere. Questa formazione professionale non può essere smontata da una commissione parlamentare che controlla lo stato di un sistema che la stessa politica ha voluto e che squalifica i lavoratori che la stessa Regione Sicilia ha riqualificato con soldi pubblici
Non si può sparare a zero su un sistema necessario allo sviluppo socio-economico della regione e soprattutto non si può tollerare che la regione Sicilia non rispetti le leggi e le circolari che la stessa ha emanato.
Ci riferiamo:
– al fatto che la Regione Sicilia ha il compito istituzionale di fare formazione ordinaria e di farla secondo la legge 24 del ’76 che però quest’anno non è stata finanziata;
– al mancato rispetto della legge regionale 1 settembre 1993 n. 25 art. 2 comma 1 che garantisce la continuità lavorativa e il riconoscimento del trattamento economico e normativo previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria”;
– al mancato rispetto della legge regionale 23 dicembre 2002 n. 23 all’art. 39 comma 3 che impone che il pagamento delle retribuzioni sia mensile;
– al mancato rispetto della legge regionale 10/2011 che dispone la costituzione e il finanziamento di un fondo di garanzia per il personale posto in mobilità.
Intendiamo intraprendere azioni di lotta che portino avanti le nostre rivendicazioni, anche con il ricorso a procedimenti legali, coinvolgendo tutti i colleghi della formazione, i sindacati confederali, i sindacati di categoria e tutte le istituzioni provinciali e regionali.
I lavoratori indicono una riunione organizzativa per Martedì 14 Febbraio 2012 alle ore 9,00 presso i locali dell’ECAP di Caltanissetta siti in via La Cittadella 110.
I Lavoratori

