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Giustizia, organici insufficienti. L’Anm denuncia carenze

Redazione

Giustizia, organici insufficienti. L’Anm denuncia carenze

Gio, 14/04/2011 - 14:44

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Il presidente della Corte di Appello facente funzioni Salvatore Cardinale ha inoltrato al Ministro della Giustizia il 10 marzo scorso una richiesta di ampliamento della pianta organica della Corte di Appello. E’ quanto scrive in una nota il presidente dell’Associazione nazionale magistrati di Caltanissetta Giovambattista Tona. E’ nei numeri forniti dall’Anm che si notano le falle nel personale e che saranno al centro di un’assemblea prevista per questa mattina.

“Secondo criteri calibrati sulla realtà sociale e giudiziaria di oltre 40 anni or sono, i magistrati che lavorano nella Corte dovrebbero essere 14 (di fatto oggi sono 11). Ogni giudice penale scrive ogni giorno circa 2 sentenze; ogni giudice civile deposita ogni due giorni circa 5 sentenze. Ogni anno i procedimenti definiti sono stati più di quelli sopravvenuti. Il livello di produttività dei magistrati della Corte è talmente alto da essere stato elogiato dallo stesso Ministro della Giustizia che ha firmato una nota di apprezzamento per l’efficienza dei nostri uffici a novembre del 2009. Eppure il continuo aumento delle cause impedisce di dare risposte alle richieste di giustizia in tempi ragionevoli e di abbattere definitivamente l’arretrato”.

Tona entra nei particolari, rendendo noti numeri che fanno parlare di una nuova emergenza:

“I i procedimenti per l’irragionevole durata dei processi celebrati nel distretto di Palermo sono ora tutti di competenza di Caltanissetta: i nuovi giudizi promossi nel 2010 sono 2.558; nel 2009 ne erano stati promossi 929. La crisi economica ha fatto lievitare le cause previdenziali e di lavoro: i nuovi giudizi promossi nel 2010 sono 1.575; nel 2009 ne erano stati promossi 1.136; dal 2011 si aggiungerà il nuovo contenzioso derivante dallo stato di crisi del polo petrolchimico di Gela. L’aumento costante dei cittadini extracomunitari ospitati nei centri di accoglienza sta incrementato i giudizi per la concessione dell’asilo politico e della protezione sussidiaria; basta ricordare che il Ministero dell’Interno ha previsto una capienza di 1.000 posti tra C.A.R.A./C.D.A. e C.I.E. (quest’ultimo allo stato in ristrutturazione) e che il flusso dei migranti nel nostro territorio è crescente. Il soddisfacente aumento di produttività dei magistrati che hanno definito negli anni scorsi un numero elevatissimo di processi in primo grado fa prevedere che tutte le numerose sentenze, ove impugnate, aumenteranno il numero della cause in fase di appello. L’imminente entrata in vigore di norme che impongono tempi più rapidi per i processi penali e i già ridotti termini di prescrizione richiedono celerità nelle decisioni; e i pochi magistrati attualmente addetti alla Corte non possono assicurare un numero di decisioni proporzionato alla quantità e alla qualità dei giudizi che continuano ad affluire in grado di appello. Né va sottaciuto che, a conclusione delle nuove indagini sulle stragi del 1992, potrebbero riversarsi sui giudici di primo e di secondo grado procedimenti la cui complessità è agevole prefigurare”.

Per Giovambattista Tona “la struttura giudiziaria del distretto ha raggiunto negli anni passati un elevato livello di efficienza che ha consentito di contenere la pericolosità delle sempre attive e pericolose organizzazioni criminali; la loro ancora attuale operatività richiede l’impiego di ulteriori energie anche per non disperdere i risultati conseguiti. Un migliore funzionamento della giustizia civile potrà essere utile al recupero della fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e servirà a distoglierli dal ricorso a forme alternative di “giustizia” di cui spesso si fanno promotori organizzazioni criminali e ambienti dediti al malaffare”.

“L’accorata richiesta di ampliamento della pianta organica della Corte di Appello, formulata dal Presidente Cardinale, ha trovato piena adesione da parte del Prefetto di Caltanissetta, Umberto Guidato, che ha inoltrato al Ministro della Giustizia e al Ministro dell’Interno il 1° aprile scorso una nota in cui ha sottolineato la necessità di garantire la continuità nel contrasto delle organizzazioni criminali, la tempestiva trattazione dei giudizi connessi all’attuale crisi economica, la decisione delle istanze degli immigrati richiedenti asilo, che, solo dopo sentenza definitiva, possono essere accolti o espulsi. Anche i Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta e di Gela hanno condiviso l’iniziativa, manifestando la propria preoccupazione per i rischi connessi alla tutela dei diritti, se gli uffici giudiziari non potranno funzionare in maniera efficiente.”

L’ANM di Caltanissetta condivide l’allarme espresso ai più alti livelli istituzionali per la situazione della Corte di Appello e auspica che “tali autorevoli interventi trovino il necessario sostegno da parte delle espressioni più sensibili della società civile del distretto e della politica non solo locale; si attende una congrua risposta dal CSM ma anche dai rappresentanti del Governo che pure tanto hanno chiesto e chiedono oggi alle nostre comunità, ai cittadini e alle istituzioni giudiziarie in questo delicato momento storico segnato da tante difficili emergenze”.

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