SERRADIFALCO. Quello che doveva essere un gesto solidale è diventato un boomerang.
SERRADIFALCO. Una vicenda delicata di disagio sociale e diritto alla casa si è conclusa con l’intervento della giustizia amministrativa. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione di Palermo, ha annullato l’ordinanza del sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, dello scorso 25 luglio con cui aveva disposto la requisizione temporanea e urgente di un alloggio popolare a favore di una donna priva di reddito e della figlia minorenne. Il provvedimento era stato adottato dopo la relazione dei Servizi Sociali comunali, che avevano segnalato la grave vulnerabilità della famiglia, priva di sostegno economico e senza alternative abitative. L’Istituto Autonomo Case Popolari di Caltanissetta, proprietario dell’immobile di via Padre Ingrao al civico 3, aveva però contestato immediatamente l’ordinanza, ricordando che l’alloggio era già oggetto di un decreto di rilascio e che la requisizione non rientra tra i poteri attribuiti ai sindaci. Il ricorso, depositato il 28 ottobre 2025, ha evidenziato vari profili di illegittimità: dall’incompetenza dell’autorità emanante, al contrasto con la disciplina tipica della requisizione, fino al mancato esame delle osservazioni procedimentali dell’Istituto. Secondo l’Iacp, la misura adottata dal Comune violava i diritti degli aventi titolo nelle graduatorie per l’edilizia residenziale pubblica e non prevedeva alcun indennizzo. Il sindaco Leonardo Burgio. Il Tar, nella camera di consiglio del 27 novembre 2025, ha accolto integralmente il ricorso, annullando sia l’ordinanza sindacale sia la successiva nota di conferma del 29 agosto. I giudici amministrativi con la sentenza hanno ricordato le leggi «attribuiscono al sindaco poteri contingibili e urgenti solo in presenza di emergenze sanitarie o di pericoli gravi e immediati per l’incolumità pubblica». Ma questo non era proprio il caso. Le spese di giudizio sono state com pensate tra le parti. La sentenza, che dovrà essere eseguita dall’autorità amministrativa, segna un punto fermo nella delicata questione dei poteri dei sindaci in materia di requisizione immobiliare e lascia aperto il tema della tutela delle famiglie fragili prive di un’abitazione.

