Il rischio, ancora una volta, è che un ritardo nella diagnosi «possa provocare esiti infausti». La denuncia arriva questa volta dallo Spi Cgil Sicilia e riguarda la provincia di Siracusa – e non solo – dove i laboratori d’analisi hanno esaurito il budget a due mesi e mezzo dalla fine dell’anno solare e non riescono a garantire l’erogazione dei servizi.
«Molti laboratori accreditati e convenzionati con l’Asp di Siracusa – denunciano il segretario provinciale Enzo Vaccaro e la segretaria regionale Maria Concetta Balistreri – hanno interrotto le prestazioni per conto del sistema sanitario regionale (ad eccezione di quelle richieste dai pazienti oncologici e per la gravidanza), richiedendo agli utenti il pagamento intero delle analisi da effettuare. La “serrata” dei laboratori è motivata dal fatto che, a loro dire, hanno esaurito il budget assegnato dall’azienda sanitaria. Motivazione del tutto fuorviante in quanto nei contratti stipulati tra l’Asp di Siracusa e gli erogatori privati accreditati è espressamente previsto che le strutture/specialisti “si impegnano ad erogare le prestazioni, per singola mensilità, mediamente in proporzione al budget assegnato, in modo tale da garantire per il periodo di riferimento e quindi assicurando le prestazioni per l’intero anno e con esse l’assistenza sanitaria di propria competenza”».
Il sindacato ricorda che lo stesso decreto del 2025 che assegna all’Asp di Siracusa 10 milioni e 219.927 euro di budget complessivo ai laboratori di analisi, prevede anche penalità fino alla sospensione dell’accreditamento in assenza della garanzia dei servizi minimi erogati. Un caso che parte da Siracusa ma che, stando alle segnalazioni arrivate al sindacato, si estende anche alle altre province.
«La Sicilia – osserva Maria Concetta Balistreri – ha messo le tende in fondo alle più autorevoli classifiche nazionali in termini di diritto alla salute e accesso alle cure. E adesso non riesce neanche a garantire a tutti le analisi di laboratorio, a meno che i pazienti non mettano mano al portafogli. A fronte di un indecoroso spettacolo costantemente offerto dalla politica in tema di mance e mancette, il nostro appello rimane invariato: adesso che i conti sono in regola si destinino quante più risorse possibili al sistema sanitario pubblico al collasso. I campetti di padel potranno anche avere una loro rilevanza ricreativa e sportiva, ma se non si riescono a garantire neanche gli esami del sangue col solo ticket, è evidente che c’è una sola direzione verso la quale intervenire con urgenza».

