L’organizzazione delle iniziative collegate all’evento “Agrigento Capitale della cultura italiana 2025”, sono finite al centro dell’attenzione della Sezione di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, che “ritiene di confermare integralmente la sussistenza in concreto di tutti i profili di criticità gestionale analiticamente indicati nella bozza di referto, come emersi nello svolgimento della complessa attività istruttoria”. E’ quanto si legge nella delibera di approvazione del referto sulla gestione relativa all’indagine, “Agriento Capitale italiana della cultura 2025”, un documento dettagliato di 197 pagine: presidente relatore il giudice contabile Salvatore Pilato. “Premesso che la funzione caratterizzante il controllo avviato, nella specie, in corso di gestione, consiste nella individuazione dei profili di sistema e di attività amministrativo – contabile da ricondurre ad economicità, efficacia ed efficienza con raccomandazioni sollecitatorie di interventi e misure correttive, nessuna delle criticità di sistema individuate nello svolgimento dell’istruttoria può ritenersi inesistente e integralmente superata, poiché non risultano acquisiti né documentati agli atti, elementi e circostanze utili ed idonee a dimostrare il conseguimento degli obiettivi indicati nel dossier di candidatura, con specifico e puntuale riferimento al recepimento e percezione diffusa del valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo; la visibilità ed attrattività del territorio e del suo patrimonio storico-artistico paesaggistico e monumentale, valorizzato per iniziative di promozione culturale idonee a conferire impulso allo sviluppo sociale, economico e civile del territorio della provincia di Agrigento; l’attivazione di meccanismi virtuosi e di percorsi di valorizzazione del territorio”, scrivono i giudici contabili. “Tutti i punti di criticità, che si procede a riprendere con l’aggiunta di brevi notazioni all’esito del contraddittorio, dimostrano la sussistenza di profili gestionali tuttora emendabili, sia pure nel breve periodo residuo dell’iniziativa, discendenti dal sistema composito delle relazioni programmatorie ed attuative in prevalenza dipendenti dal rapporto di natura organico-funzionale instaurato tra il Comune di Agrigento e la Fondazione di partecipazione, costituita quale organismo appositamente dedicato alla realizzazione dei 44 progetti inseriti nel Dossier di candidatura, ispirati alla relazione fra individuo, società e natura, espressa nei quattro elementi (Acqua, 9 progetti; Terra, 9 progetti; Aria 12 progetti, Fuoco 14 progetti) appartenenti al pensiero di Empedocle”, sottolineano i magistrati. “La Sezione rileva – si legge ancora – la permanenza dei profili di criticità sulla razionalità organizzativa e sull’efficienza gestionale dell’iniziativa, come evidenziati e sintetizzati nelle osservazioni e considerazioni che seguono, in esatta corrispondenza dei punti rimessi al contraddittorio; nonostante il miglioramento del quadro gestionale, anche per il concorrente effetto del controllo attivato dalla Sezione in corso di gestione, la permanenza di ritardi e deficit organizzativi i quali, contrariamente a quanto sostenuto dalla Fondazione nelle conclusioni della relazione depositata per il contraddittorio in data 25/9/2025, non consentono di ritenere interamente realizzate le iniziative culturali previste nel dossier di candidatura, con il coinvolgimento del Comune di Lampedusa”. “In particolare …., la Sezione conferma la sussistenza dei profili di criticità prospettati e contestati”, scrivono i giudici contabili, secondo cui “sussistono rilevanti profili d’incertezza sull’adeguatezza, sulla corrispondenza e sul coordinamento delle attività gestionali di attuazione, rispetto ai contenuti dei 44 progetti indicati nel dossier della candidatura, sul fondamento dei quali la Città di Agrigento ha conseguito il titolo di Capitale della Cultura 2025, in considerazione degli analitici dettagli del dossier di candidatura, il quale propone un preciso cronoprogramma dei singoli progetti, da coordinare e da connettere tra loro, con riferimento ai quattro elementi… appartenenti al pensiero di Empedocle”. Inoltre, “sussistono significativi profili di confusione e di commistione tra le attività di realizzazione dei 44 progetti indicati nel dossier di candidatura e le attività progettuali collegate ai finanziamenti provenienti dal bilancio regionale, poiché proprio le diverse competenze programmatorie ed attuative, rispettivamente spettanti alla Fondazione Agrigento 2025 per i 44 progetti del dossier, ed al Comune di Agrigento per le iniziative dei progetti collegati e gli investimenti infrastrutturali di contesto territoriale, richiedono una costante collaborazione, cooperazione e coordinamento istituzionale tra l’ente locale ed il suo organismo derivato, come chiaramente ed inconfutabilmente si evince dalla composizione del consiglio di amministrazione della Fondazione e della cabina di regia istituita presso l’Assessorato regionale-Dipartimento per la cultura”. Secondo i magistrati contabili “sussistono rilevanti e significativi ritardi nella rendicontazione delle somme utilizzate a valere sui finanziamenti rispettivamente, statali (Ministero Cultura) e regionali, con le conseguenze negative sulla disponibilità delle somme appartenenti alla dotazione finanziaria delle singole iniziative progettuali e sulla verifica degli stati di avanzamento nell’attuazione dei singoli progetti, con i recuperi temporali riscontrati negli adempimenti documentali sopravvenuti in corso d’istruttoria documentale, sui quali si constata in positivo l’ottemperanza all’effetto sollecitatorio dell’attività di controllo avviata in corso di gestione dell’iniziativa”. Ma non solo, “non sussiste alcuna evidenza istruttoria positiva sul coordinamento tra le attività progettuali (a finanziamento statale e regionale) con le altre attività indicate nel dossier di candidatura per il miglioramento dello stato delle infrastrutture destinate alla fruizione logistica degli eventi ed alla migliore recettività dei flussi da ospitare nell’arco temporale dell’iniziativa, con risultati da consolidare nella crescita e nello sviluppo del territorio, nonostante la rilevanza fondamentale di tale profilo per l’attrattività turistica e la visibilità istituzionale e promozionale dell’iniziativa”. In aggiunta, “non sussiste alcuna evidenza istruttoria positiva sulla esistenza, nell’ambito dell’organizzazione amministrativa dedicata all’attuazione delle singole attività progettuali, di strutture preposte alla regia ed al coordinamento nell’attuazione dei singoli progetti (interni ed esterni al dossier), nonostante che tale profilo di rilevanza organizzativa/funzionale sia – ad avviso della Sezione – fondamentale per il buon esito complessivo dell’iniziativa, nell’ambito della quale la costituzione della Fondazione di partecipazione rappresenta la scelta strategica per la realizzazione degli obiettivi primari espressi nel dossier di candidatura”. Ed inoltre, rilevano i magistrati, “non sussiste alcuna evidenza istruttoria positiva sulla costituzione di un sistema di controlli interni, idoneo a prevenire e/o intercettare i disallineamenti tra le attività in corso di attuazione e gli obiettivi strategici dell’iniziativa, poiché ogni centro di competenza programmatoria e gestionale/attuativa (in particolare, la Fondazione ed il Comune di Agrigento) deve essere dotato di un sistema di rilevazione costante degli indicatori di conformità e di adeguatezza delle iniziative programmate e/o in corso di attuazione rispetto agli obiettivi da realizzare secondo i vincoli impressi dai rispettivi finanziamenti di progetto”. E po, “non sussiste alcuna evidenza istruttoria sulla utilizzazione di strumenti dedicati alla verifica di congruità dei costi contrattuali (considerando anche le peculiarità delle attività dello spettacolo culturale), ed alla verifica dei risultati (positivi e/o negativi) collegati all’avviamento ed alla realizzazione dei singoli eventi (es. presenze alle singole manifestazioni, grado di soddisfacimento delle aspettative degli stakeholders, incremento della mobilità territoriale di matrice turistica etc…), non essendo stati acquisiti elementi significativi di rilevanza dirimente nel corso del contraddittorio su entrambi i profili”. Per i giudici contabili “sussistono significativi margini di miglioramento dell’efficienza amministrativa e contabile nei rapporti tra il Comune di Agrigento e la Fondazione, a superamento delle più che evidenti disfunzioni provenienti dal ritardo nella istituzione dell’Organismo derivato, nell’avviamento della sua organizzazione e nella soluzione delle gravi questioni discendenti in prevalenza dall’impossibilità della Fondazione ad assumere il ruolo di stazione appaltante, poiché – prendendo atto degli evidenti miglioramenti nell’andamento gestionale e nei risultati di bilancio della Fondazione – è necessario il rafforzamento della collaborazione istituzionale e della cooperazione amministrativa nell’ambito degli organi collegiali che compongono la complessa governance dell’iniziativa (es. consiglio di amministrazione della Fondazione e cabina di regia regionale), al fine di proseguire nelle iniziative di recupero dei tempi programmati, soprattutto per i 44 progetti inseriti nel dossier di candidatura”. Per la Corte dei Conti “è necessario procedere all’adozione di misure e soluzioni di efficientamento delle iniziative, utili e idonee ad accelerare l’attuazione dei progetti, soprattutto quelli inclusi nel dossier di candidatura, nella rimanente prospettiva quadri/trimestrale (al tempo dell’avvio del contraddittorio), ormai ridotta al residuo bimestre 2025, predisponendo contestualmente la pianificazione del procedimento di liquidazione della Fondazione, la quale cessa dal ruolo e dalle competenze attuative a chiusura dell’anno 2025”. la Sezione della Corte dei Conti “rimette alle future attività di controllo la valutazione sui risultati effettivamente conseguiti a chiusura dell’iniziativa Agrigento Capitale della Cultura 2025, nel cui ambito è compresa la liquidazione della Fondazione di partecipazione, a seguito della rendicontazione finale da compiere sui progetti eseguiti e sui costi sostenuti”. La Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana ha disposto che la deliberazione con gli allegati siano trasmessi al Comune di Agrigento, alla Fondazione “Agrigento 2025”, al Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Agrigento; all’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ed al Dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; al Ministero della Cultura, alla Presidenza della Regione siciliana e all’Assemblea Regionale Siciliana.
Agrigento Capitale della Cultura, Corte dei Conti: “Rilevati profili criticità gestionale”
Ven, 31/10/2025 - 13:02
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