Gli agenti di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltanissetta operano in gravi condizioni di disagio, a cominciare dal sottorganico in cui sono costretti ad operare e per le sempre più frequenti aggressioni. Una delegazione di agenti, con in testa il segretario nazionale del sindacato Consipe, Davide Scaduto, ieri mattina ha partecipato alla manifestazione di protesta nazionale in simultanea, denominata “Settembre in blu”, davanti al provveditorato regionale, presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo. Non sono poche le preoccupazioni per le condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari di tutti i reparti. La richiesta al Dap è quella di avere tutte le risorse utili e indispensabili per garantire la sicurezza negli istituti e restituire serenità e dignità ai poliziotti penitenziari. «Siamo qui –afferma Scaduto per evidenziare il malessere che tutto il giorno attanaglia l’agente di polizia penitenziaria. Oramai non si espletano più solo sei ore di servizio per il completamento delle 36 ore settimanali, ma si effettuano dalle 8 alle 10 e anche 12 ore di servizio anche in prosecuzione del turno notturno. Ore di straordinario non vengono neanche remunerate poiché vengono congelate e pagate quando arrivano i fondi. I colleghi che fanno le traduzioni devono anticipare addirittura i soldi della trasferta. E ’diventato un lusso anche potersi permettere la consumazione del pasto presso la mensa di servizio, poiché un turno completo è programmato e pianificato senza che ci sia la possibilità di pausa dei colleghi, che sono costretti a rimanere in sezione senza mai uscire. Si è costretti a consuare il panino in sezione ed è inaccettabile». «Non parliamo della sicurezza aggiunge Scaduto – questo è un sistema fallimentare, che va modificato, oramai è vetusto e inadeguato. Questo è quello che viviamo a Caltanissetta, ma avviene in qualsiasi carcere italiano». In previsione del termine del 185° corso per agenti penitenziari che avverrà a fine settembre, l’auspicio dei sindacati è che il Dap non sottovaluti la situazione preoccupante siciliana, come avvenuto lo scorso anno con una minima assegnazione di 140 unità per tutti i reparti di polizia penitenziaria siciliani. Viene evidenziato che 306 unità per la Sicilia non bastano neanche a coprire i prossimi pensionamenti. «Le principali criticità–continua Scaduto –riguardano la grave carenza di personale, le condizioni di lavoro insostenibili, la retribuzione non adeguata e i ritardi nei pagamenti».
Gio, 04/12/2025 - 20:45

