Fabrizio Cammarata compirà 50 anni sabato 30 agosto e festeggerà l’importante traguardo del mezzo secolo di vita a Caltanissetta, circondato dall’affetto dei suoi cari, dei suoi tifosi e della sua città. Cammarata è arrivato a Caltanissetta da qualche giorno per trascorrere una vacanza in città, senza tralasciare il lavoro, che è fare l’allenatore di calcio.
Cammarata è stato a San Cataldo per vedere Sancataldese-Marsala, al “Marco Tomaselli” per Nissa-Niscemi e oggi sarà ad Enna per assistere al primo turno di Coppa Italia tra Enna e Acireale. Vacanze sì, ma sempre con un occhio al lavoro. Fabrizio Cammarata di recente ha terminato l’avventura negli Emirati Arabi Uniti, alla guida dell’Under 21 dell’Al-Nasr, la società dove militano tra gli altri un certo Cristiano Ronaldo oltre a Manè, Brozovic, Coman, Joao Felix. Al-Nasr, società professionistica di Dubai, fondata nel 1945, tra le squadre emiratine è la più longeva. Dopo 8 anni in giro per mezzo mondo tra Australia, Russia, Oman e Albania, Emirati Arabi Uniti, guidando squadre di società come Lech Gdansk, Moscu Fc, Al Nasr Football Academy, Dinamo Tirana, Apollonia Fier, Albania, Astet. Fabrizio Cammarata vorrebbe rientrare in Italia e magari anche in Sicilia, anche se le offerte fin qui sono arrivate ancora dall’estero.
La condizione posta da Cammarata è una sola, che ci sia un progetto alle spalle, poi non importa la categoria se l’obiettivo sia vincere il campionato o salvarsi. Ne ha fatta di strada Fabrizio per accontentarsi a 50 anni, lui che “emigrato” da ragazzino a 13 anni, che giocava al “Palminteri” con la Juventus Club di Totò Lazzara, per coronare proprio il sogno di giocare nella Juventus. Nelle giovanili della Juve ha giocato con tanti calciatori importanti, in coppia con Alessandro Del Piero ha costituito la coppia d’attacco che ha guidato la formazione Primavera, nella stagione 1993-1994, fino ai successi nel Torneo di Viareggio e nel campionato di categoria.
Un attaccante che ha fatto un’ottima carriera, giocando tra i professionisti per 15 anni, tra serie A e B, soprattutto a Verona e Pescara le sue tappe più importanti, ma ha giocato pure con il Torino, il Cagliari, il Catanzaro e la Salernitana. Da allenatore ha cominciato nelle giovanili del Pescara, la città di adozione di Cammarata, dove adesso risiede, prima di cominciare a girare per il pianeta.
Pur potendo girare il mondo il posto del cuore resta Caltanissetta. “E’ la mia città – afferma Fabrizio Cammarata – dove sono nato e cresciuto, dove vivono i miei affetti più cari, dove ho iniziato a giocare a pallone. Qui, calcando il campo povero rosso del “Palminteri” ho coronato il mio sogno, andare alla Juventus. Il sogno di un bambino che gioca a calcio”.
Fabrizio Cammarata era forte da bambino, aveva praticamente già firmato per il Verona, invece va ad allenare in Sardegna e viene notato dall’Atalanta che lo vuole ad ogni costo e comincia la sua carriera che lo ha visto in giro e allenato sotto gli occhi di Vujcek e sotto osservatori della Juventus in Sicilia a quei tempi, e in campo stava alla Juventus, assoli 13 anni nella stagione 1988-89.
“Anni bellissimi – continua – dove ho capito che non era semplice calciare. Non tutti possono arrivare come Del Piero o giocato con Del Piero, Biondini, Cantona, Marfendi, tutti giocatori che hanno fatto carriera di buon livello. Poi ho fatto le mie scelte, tra cui Verona, Pescara, forse con un po’ troppa Serie B, ma non rimpiango nulla della mia carriera di calciatore e allenatore”.
Un allenatore moderno Cammarata, che predilige un calcio propositivo, offensivo. Ama giocare all’attacco, facendo possesso palla, ma che si adatta ai giocatori che ha a disposizione. Un allenatore da 4-3-3 o 4-2-3-1, che ha avuto due maestri importanti come Prandelli e Sarri. “Avendo allenato tanti anni all’estero, in Italia magari mi conoscono poco come allenatore – conclude Cammarata – lo aspetto la mia occasione, chiedendo soltanto un progetto serio, indipendentemente dalla categoria e dall’obiettivo, quello poi lo dice il campo. Ho avuto allenatori come Prandelli, Sarri, Ventura, mi sono ispirato a tutti loro, ho cercato di prendere qualcosa da ognuno di loro, ma le sono Fabrizio Cammarata, con le mie idee e il mio modo di fare calcio”.
Tornando a Caltanissetta sta facendo un giro di ricognizione tra le società del centro Sicilia. “Parlavamo di progetto – evidenzia Cammarata – ed è finalmente quello che vedo nella Nissa, a cui auguro con il cuore il massimo bene. Basta guardare già lo stadio per capire che Caltanissetta merita di più. Quando giocavo, Pian del Lago neanche esisteva, ci ho giocato anche anni più tardi, con la Nazionale militare e ci ho fatto pure gol. Ho visto la Nissa ed è veramente forte, pensiamo che possa essere l’anno giusto. La Sancataldese è diventata una realtà importante della Serie D, perché ha un progetto alle spalle, ha saputo programmare negli anni. Il calcio è saper programmare, poi i risultati arrivano. Io sono tornato, mi guardo attorno, valeria, spero dall’Italia, magari dalla Sicilia, intanto qualche altro giorno a Caltanissetta, con la famiglia e sabato festeggerò la tappa dei 50 anni.”

