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Premio Giuseppe Tomasi di Lampedusa, le storie del Belìce narrate dai giovani scrittori dell’Officina del racconto

Redazione 3

Premio Giuseppe Tomasi di Lampedusa, le storie del Belìce narrate dai giovani scrittori dell’Officina del racconto

Sab, 19/07/2025 - 12:44

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C’è il terremoto che nel ’68 devastò la Valle del Belìce, attraverso i ricordi dei nonni e dei parenti che vissero quell’esperienza in prima persona, e frammenti di memoria legati a una terra bellissima che mostra ancora quelle ferite, il racconto di giovanissimi migranti approdati in Sicilia dove adesso vivono e studiano che rimanda a quanto sta accadendo sull’altra sponda del Mediterraneo, dai bimbi di Gaza alle guerre in Medio Oriente. C’è il desiderio di mantenere viva la memoria legata alle tradizioni e ai luoghi descritti e vissuti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. C’è lo sguardo su sé stessi, caratterizzato da introspezioni psicologiche, poetiche che rimandano a Elsa Morante. C’è il desiderio del recupero del racconto orale, che porta alla luce storie del Belice a molti sconosciuti grazie alle opere di Danilo Dolci.

Sono tanti i temi affrontati dagli studenti che, nella veste di giovani narratori, hanno voluto cimentarsi nel concorso letterario “L’Officina del Racconto”, organizzato a Santa Margherita Belìce nell’ambito della XX edizione del Premio Letterario Internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”. Tutti i racconti potranno essere letti sul sito del Comune di Santa Margherita Belìce ed essere votati online dal pubblico fino al 22 luglio (con un premio specifico legato al consenso popolare) insieme a una giuria di esperti, scrittori, docenti e operatori culturali che hanno già esaminato e valutato i testi.

La cerimonia di premiazione dei giovani autori che partecipano al concorso, per 36 racconti in tutto, si svolgerà la sera dell’1° agosto, il giorno prima della serata di gala del 2 agosto nel corso della quale sarà consegnato il Premio assegnato quest’anno agli scrittori Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice per l’opera “Operazione Gattopardo. Come Visconti trasformò un romanzo di destra in un successo di sinistra”, edito da Feltrinelli. La casa editrice, che pubblicò il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa facendo diventare “Il Gattopardo” il romanzo più letto e tradotto a livello mondiale, quest’anno festeggia i 70 anni dalla sua fondazione e sarà presenta a Santa Margherità Belìce per il Premio letterario internazionale. Assegnato in passato a grandi scrittori e premi Nobel come Abraham B. Yehoshua, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Kazuo Ishiguro, Valeria Parrella, Amos Oz, Mario Vargas Llosa, Javier Marìas, Fleur Jaeggy, Emmanuel Carrère, Orhan Pamuk, Fernando Aramburu, Carlo Ginzburg, Guzel’ Jachina e Francesco Piccolo.

L’Officina del Racconto” è la “costola didattica e territoriale” del Premio Letterario Internazionale dedicata appunto ai giovani autori che hanno partecipato al concorso; gli studenti dal 16 al 18 luglio hanno incontrato studiosi e scrittori nel corso dell’iniziativa “Sullo stesso tavolo le nostre storie”, tre serate condotte da Margo Margherita Cacioppo, coordinatrice dell’Istituzione “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.

Gli incontri sono stati veri e propri Tavoli tematici e interattivi dedicati alle tre tracce del Concorso dedicate a tre autori che hanno lasciato una traccia indelebile sul territorio: lo stesso Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Elsa Morante il cui padre era originario proprio di Santa Margherita Belìce  e il sociologo triestino Danilo Dolci che a partire dagli anni ’50 guidò tante lotte in Sicilia in difesa dei contadini e dei “poveri cristi”, sui quali i giovani studenti hanno lavorato nei mesi scorsi. Ai Tavoli interattivi con gli studenti hanno partecipato studiosi ed esponenti del mondo della cultura come la scrittrice Bernardina Rago, autrice del libro “Il Gattopardo a guardia del muro”, Rosita Manuguerra autrice di “Malanima”, Maria Antonietta Ferraloro con “Il Gattopardo spiegato a mia figlia”, Accursio Soldano con il  “Viaggio in Sicilia di Alberto Caeiro”, Gabriella Vicari con la sua raccolta di poesie “La sostanza è luce” e lo scrittore pastore Salvatore Maurici con il suo “Bandiere tradite”,  oltre ad Amico Dolci, figlio di Danilo, Veronica Pecoraino, figlia di Isabella Crescimanno di Capodarso, ultima Tomasi in linea parentale dello scrittori, scomparsa nel 2015, Rosario Marco Atria che ha raccontato e ricordato Marilena Monti con il suo “Tutta colpa di una mosca”, Clelia Lombardo che ha raccontato “Musicamare” di Eleonora Chiavetta.

“Con L’Officina del Racconto – spiega Margo Margherita Cacioppo -, l’Istituzione Tomasi di Lampedusa ha voluto quest’anno incrementare e stimolare ancora di più la lettura, la creatività e l’immaginazione nelle nuove generazioni grazie alla collaborazione con gli Istituti scolastici del territorio e agli incontri con scrittori ed intellettuali che ha hanno consentito agli studenti di accrescere il loro bagaglio culturale, oltre che di promuovere e trasmettere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale che ci appartiene e che ci ha formato”.

Per il sindaco di Santa Margherita Belìce Gaspare Viola “l’Officina del Racconto è il vero investimento culturale sulle giovani generazioni che stiamo mettendo in campo a livello istituzionale ed è anche il modo migliore per ricordare e portare avanti l’insegnamento di Goffredo Fofi”. Nel corso dell’incontro di ieri sera, Viola ha ricordato anche le battaglie condotte da Danilo Dolci per la realizzazione della prima diga in Sicilia sottolineando come il tema dell’emergenza idrica in Sicilia, a distanza di tanti decenni, sia sempre attuale anche in riferimento all’impegno dei sindaci per l’acqua pubblica e l’utilizzo delle sorgenti del territorio.

Link alla votazione online per L’Officina del Racconto:

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