Roma – Venticinque anni di storia, di crescita e di medaglie: la Federazione Italiana Pesistica (FIPE) ha celebrato il suo primo quarto di secolo con un grande evento istituzionale e sportivo, rendendo omaggio agli atleti che hanno scritto pagine indelebili di questo sport. Un evento che ha saputo coniugare memoria, orgoglio e futuro.
A guidare il racconto del passato, l’ex presidente Antonio Urso, sotto la cui guida la federazione ha raggiunto risultati straordinari a livello olimpico, mondiale ed europeo. Al suo fianco, il nuovo presidente Alberto Miglietta, che ha già annunciato nuovi progetti e una visione di continuità e miglioramento, nel solco dei valori che hanno contraddistinto la FIPE in questi 25 anni.

Cuore dell’evento la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai grandi del sollevamento pesi: è nata la Wall of Fame, la bacheca d’onore che custodirà per sempre i nomi degli atleti che hanno fatto la storia della pesistica italiana. Oltre al leggendario Norberto Oberburger, oro olimpico a Los Angeles 1984, a emozionare è stata la presenza di due nisseni, simbolo del valore sportivo e umano di una città che ha dato tanto al sollevamento pesi: Mirco Scarantino e Genny Pagliaro.
Due atleti straordinari, protagonisti assoluti di una disciplina tanto dura quanto nobile. Emozionati, hanno ringraziato la federazione:
“Grazie alla FIPE per averci fatto vivere i 25 anni più belli della nostra carriera” – hanno dichiarato durante la premiazione.

La storia della famiglia Scarantino è centrale in questo racconto lungo un quarto di secolo. Tutto comincia con Giovanni, papà e atleta, che ha partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi: Seoul 1988, Barcellona 1992 e Atlanta 1996. Un’eredità raccolta da Mirco, protagonista a Londra 2012 e Rio 2016, oggi tra i volti più amati della pesistica italiana. Con loro, il fratello più giovane Claudio, già proiettato verso un futuro che promette grandi soddisfazioni.
“Rappresentare l’Italia nel mondo è stato un onore immenso” – ha detto Mirco, visibilmente commosso – “ma ancora più forte è il senso di appartenenza che porto dentro: Caltanissetta è la mia città, è il luogo dove tutto è cominciato. Sono fiero di aver fatto conoscere, attraverso lo sport, anche l’identità della mia terra”.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti, del Consiglio Nazionale della FIPE, di autorità militari e sportive, e del nuovo vicepresidente del CONI, che ha portato i saluti del presidente Luciano Bonfiglio, assente per impegni istituzionali.
Quella della famiglia Scarantino non è solo una vicenda sportiva, ma una storia di valori, fatica e identità. In questi 25 anni di FIPE, Caltanissetta ha avuto un ruolo da protagonista, grazie a una famiglia che ha saputo incarnare l’essenza dello sport vero, quello fatto di silenzio, di sacrifici lontano dai riflettori, ma carico di significati profondi.

Una città che può e deve sentirsi fiera di aver dato i natali a campioni come Giovanni, Mirco e Claudio, e che oggi, attraverso questo riconoscimento ufficiale della federazione, vede scritta anche la propria identità sportiva nella storia nazionale.
La Wall of Fame della FIPE non è soltanto una galleria di nomi: è un luogo simbolico che racconta le radici, le scelte, gli sforzi e le vittorie di chi ha saputo rappresentare l’Italia nel mondo con passione e integrità. E tra quei nomi, brillano oggi anche quelli di chi ha portato nel cuore, ovunque, Caltanissetta.

