Al vertice dell’associazione criminale dedita al traffico di cocaina e hashish, smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento che all’alba di oggi hanno eseguito 13 fermi, ci sarebbe stato James Burgio. Sarebbe stato lui, secondo gli investigatori, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, a impartire ordini e direttive direttamente dal carcere. Il 17 dicembre scorso durante una perquisizione nella cella in cui era detenuto nel carcere di Augusta gli fu sequestrato uno smartphone. Dall’analisi dei contenuti del dispositivo, oltre che dalle attività tecniche di videosorveglianza ed intercettazione, gli investigatori sono riusciti a ricostruire la struttura dell’associazione, al cui vertice ci sarebbe stato proprio il detenuto, protagonista di “una vera e propria esponenziale ascesa criminale”. L’uomo, spiegano i carabinieri, si sarebbe posto quale “interlocutore, in termini di sostanziale parità”, con esponenti di primo piano di Cosa nostra agrigentina, componenti della famiglia di Agrigento/Villaseta e promotori di un’altra associazione criminale anch’essa dedita al traffico di droga, attiva nella provincia di Agrigento e in rapporti con esponenti di Cosa nostra palermitana.
di Redazione 3
Sab, 13/12/2025 - 13:31

