Raggiunta la salvezza grazie al successo di domenica scorsa sul campo dell’Acireale, per la Sancataldese del presidente La Cagnina è tempo di festa. Si tratta di quella che oggi certamente sarà vissuta sugli spalti del Valentino Mazzola dai tifosi della Sancataldese che, per una volta, non dovranno soffrire novanta e passa minuti a sostegno della loro squadra.
Contro la corazzata Reggina, infatti, per una volta il risultato potrà passare in secondo piano per Dolenti e compagni, anche perchè, raggiunta la salvezza diretta, la Sancataldese non ha più nulla da chiedere alla stagione.
Chi, al contrario dovrà andare fino in fondo sperando in un possibile scivolone del Siracusa, è la Reggina, nobile decaduta del calcio italiano, ma dal fascino calcistico immutato. Contro i granata più che il risultato, conterà l’onore, il cuore, il lottare su ogni pallone provando a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
La raggiunta salvezza diretta non potrà non incidere, in termini di cattiveria calcistica, sul gioco e sul rendimento dei singoli verdeamaranto, ma la salvezza diretta ottenuta con una giornata di anticipo, resta un autentico capolavoro in una stagione lunga e difficile nella quale la Sancataldese ha dovuto fare i conti con mille imprevisti e imprevedibilità.
Alla Reggina servirà vincere per continuare a mantenere viva la speranza di poter superare in extremis il Siracusa in un campionato che ha vissuto di questo testa a testa. La Sancataldese punta ad un gran bell’incasso, a proporre una festa dello sport e, se possibile, anche a fare risultato. La Reggina, di contro, spera di poter sbloccare il confronto prima possibile e di tentare un sorpasso in extremis che consenta di trasformare la pur ottima stagione dei granata in un trionfo assoluto.