La procura di Caltanissetta ha chiesto 30 anni di carcere per ciascuno dei sette pakistani accusati dell’omicidio del connazionale Adnan Siddique, il 32enne ucciso la sera del 3 giugno di 3 anni fa a Caltanissetta per aver difeso altri immigrati vittime del caporalato. I pm Chiara Benfante, Stefano Strino e Massimo Trifirò, hanno chiesto 30 anni ciascuno per il 30enne Muhammad Shoaib, il 23enne Muhammad Sharjeel Awan, detto «Shery», il 26enne Bilal Ahmed, il 31enne Alì Imran, il 35enne Shujaat Ali, il 51enne Muhammad Mehdi e il 35enne Nawaz Muhammad (assistiti dagli avvocati Giuseppe Dacqui, Massimiliano Bellini, Rosario Di Proietto, Salvatore Baglio, Boris pastorello Giacomo Vitello). In particolare, secondo l’accusa sarebbero stati Alì, Shoaib, Bilal e Imran a fare irruzione nell’appartamento in centro storico del 32enne pakistano che è stato prima colpito con una bottigliata alla testa e poi ferito a morte con un cacciavite e due coltelli.
Gli assassini avrebbero infierito su di lui sferrando 26 fendenti. Chiesti anche, rispettivamente, 16 anni e 7 mesi per il 40enne Arshad Muhammad e 10 anni e 7 mesi per il 36enne Shehzad Khuram, per aver fatto parte di un’associazione di tipo mafioso, e 2 anni e 10 mesi, per caporalato, per la 24enne Giada Giarratana. Il 35enne Mohsin Ali, accusato di aver reclutato manodopera da sfruttare nei campi, ha chiesto il patteggiamento a 4 anni e 5 mila euro di multa. Sulle richieste dovrà decidere la Corte d’Assise presieduta dal giudice Roberta Serio.