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Caltanissetta, stalker “insoddisfatta” chiede un nuovo processo: il Tribunale rifiuta l’appello

Redazione 2

Caltanissetta, stalker “insoddisfatta” chiede un nuovo processo: il Tribunale rifiuta l’appello

Ven, 14/07/2023 - 11:58

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Appello negato per una donna che, nel 2021, era stata condannata dal Tribunale di Caltanissetta per stalking reiterato.

La vicenda, pubblicata per prima nelle nostre pagine, ha ricevuto una grande attenzione e ribalta nazionale tanto che la vittima – una parente acquisita della stalker – era stata invitata a raccontare alla trasmissione televisiva “I Fatti Vostri” la sua decennale storia di abusi e violenze subite da lei e dalla figlia.

Danni morali e materiali certificati da denunce presentate alle competenti forze dell’ordine e certificati medici che hanno spinto le autorità ad attivare il “Codice Rosso” e il divieto di avvicinamento.

Nonostante ciò C.B., insoddisfatta dell’esito della vicenda, assistita dall’avvocato Salvatore Virciglio, aveva proseguito la sua battaglia presentando una richiesta di appello nella speranza che venisse ribaltata la decisione che l’aveva condannata a un anno e sei mesi oltre che il pagamento delle spese processuali più provvisionale da corrispondere alle parti civili.

La Corte di Appello di Caltanissetta, I Sezione Penale, composta dal Presidente Giambattista Tona e dai consiglieri Gigi Omar Modica e Giuseppe Tripi, ha confermato la sentenza emessa dal GUP del Tribunale di Caltanissetta David Salvucci nel novembre 2021 e condannato la richiedente al pagamento delle ulteriori spese processuali, alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili oltre al rimborso forfettario previsto dalla legge. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni.

“Credevo di aver messo fine a questa storia già a dicembre 2021 quando è arrivata la sentenza di primo grado – ha raccontato la vittima O.R., fin dall’inizio seguita insieme alla figlia dall’avvocato Valentina Fiorenza (nella foto in basso) –. Per me è stata una sofferenza continuare a portare avanti questa vicenda che ha già compromesso molto la vita e la serenità della mia famiglia. Per poter creare un adeguato distanziamento ho addirittura dovuto cambiare abitazione. La giustizia, però, ha proseguito correttamente il suo corso bloccando le ulteriori e inaccettabili richieste avanzate dalla controparte. Adesso mi auguro di poter, finalmente, chiudere questo capitolo e andare avanti”.

Un esempio di come la giustizia, se attivata con tempestività, abbia gli adeguati strumenti per tutelare le vittime e garantire loro un sereno ritorno alla quotidianità senza dover vivere costantemente nella paura.