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Caltanissetta, Donna contro Donna. “Io, vittima di stalking protetta dal Codice Rosso”

Marcella Sardo

Caltanissetta, Donna contro Donna. “Io, vittima di stalking protetta dal Codice Rosso”

Mer, 08/12/2021 - 16:29

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Nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne è arrivata una sentenza che ha messo la parola “fine” a una vicenda che andava avanti ormai da quasi 10 anni e che ha visto come protagoniste due donne.

La condanna per C. B., sulla base del capo di imputazione di stalking reiterato, l’ipotesi aggravata e il rito abbreviato è stata di un anno e sei mesi oltre che il pagamento delle spese processuali che ammontano a 4719.60 euro più provvisionale da corrispondere alle parti civili pari a circa 4000 euro. La pena, essendo primo reato, è stata sospesa.

Può finalmente tirare un sospiro di sollievo la vittima difesa dall’avvocatessa Valentina Fiorenza che, per tutto questo tempo, è stata la importunata da chi, per la legge era “una parente” e, in teoria, da considerare come amica fidata. Una donna che, in realtà, si è da subito mostrata come una persona che le ledeva agli altri la libertà di vivere e agire con tranquillità anche all’interno della propria proprietà.

“Ho cercato di accettare il suo carattere, di ignorare alcuni atteggiamenti poco adeguati o assolutamente sconvenienti e invadenti anche per il bene di tutta la famiglia ma alla fine ho dovuto rassegnarmi al fatto che questa situazione non poteva più essere portata avanti pacificamente” ha raccontato la vittima spiegando che, per sentirsi più sicura, ha dovuto addirittura anche cambiare casa e abitudini.

Per tutelare la privacy della vittima e dei minori coinvolti non viene ricostruita interamente tutta la vicenda che include dispetti di ogni genere, insulti urlati a distanza anche in presenza di terze parti o minori, inseguimenti per strada e danni materiali a beni di sua proprietà.

Fatti che non sono stati soltanto riportati dalla parte lesa ma avvalorati dalle denunce acquisite dalle forze dell’ordine attivando il “Codice Rosso”. Nel frattempo è stato imposto il divieto di avvicinamento. “Purtroppo anche con la procedura attivata la situazione non è mai veramente tornata alla normalità – ha spiegato la vittima – anche perché, vivendo in abitazioni attigue non potevo eludere totalmente la sua presenza. Ho scelto di cambiare abitazione per fare sentire più tranquilla la mia famiglia. Ho vissuto anni nella paura di trovarmela per strada o essere nuovamente aggredita verbalmente o fisicamente. Adesso, con la sentenza ufficiale, finalmente giustizia è stata fatta e posso tornare a vivere in serenità e per questo ringrazio vivamente l’Arma dei Carabinieri nella persona del Comandante Davide Sciacovelli e dei suoi collaboratori in particolare il Maresciallo Bove e il maresciallo Caruso, la Procura di Caltanissetta nella persona del Sostituto Procuratore dottore Stefano Strino e la mia avvocatessa per aver seguito tutto l’iter e aver agito tempestivamente”.

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