“Monitoriamo giorno per giorno l’andamento delle forniture di gas. E al momento il gas continua ad arrivare regolarmente, persino superiore a un anno fa”.
Lo afferma il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, in cui parla della crisi energetica dovuta al conflitto ucraino. “Con una guerra in corso e’ ovvio che non si puo’ stare tranquilli. Diverso e’ monitorare la situazione.
Avere ben presente le azioni in caso di emergenza – prosegue – noi acquistiamo gas per il 95% del nostro fabbisogno. Il 40% arriva da Mosca. E’ chiaro che il problema esiste. E che dobbiamo diversificare. Aumentare cioe’ il numero di chi ci vende gas”. Su questo fronte “stiamo facendo accordi in questi giorni con molti altri Paesi.
Abbiamo poi 5 grandi gasdotti, dai due in Sicilia a quello pugliese, che ci permettono di avere gas da zone del mondo diverse – continua il ministro – noi abbiamo tre rigassificatori, alcuni lavorano a meta’ della loro capacita’, quindi possono produrre piu’ gas. Stiamo trattando per acquistarne altri due galleggianti. Possiamo inoltre aumentare leggermente il prelievo di gas dai nostri giacimenti esistenti per ulteriori, circa, 2 miliardi di metri cubi. Gia’ entro quest’anno avremo una buona diversificazione e se tutto va bene entro due o tre anni saremo completamente indipendenti dalla Russia”.
“Stiamo comprando gas per riempire le nostre riserve, gli stoccaggi sono buoni e si va verso la stagione piu’ calda. Per arrivare a razionamenti la situazione dovrebbe precipitare”, prosegue e sul fronte della proposta di mettere un tetto Ue al prezzo del gas, “con la guerra e le speculazioni la situazione e’ peggiorata e quindi abbiamo proposto un price cap europeo, un meccanismo di compensazione per attutire gli effetti del caro energia e della speculazione su imprese e famiglie”, conclude.

