Salute

Aborto, Papa: “Siamo vittime dello scarto. Sicari con abitudine a omicidio”

Redazione

Aborto, Papa: “Siamo vittime dello scarto. Sicari con abitudine a omicidio”

Lun, 27/09/2021 - 16:18

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“Vorrei accennare che siamo vittime di una cultura dello scarto e gli ospedali cattolici non possono permettersi di percorrere questa strada”. Così Papa Francesco interviene su due questioni che sono una spina nel fianco della Chiesa e che circondano il suo piccolo Stato Città. Sono passate poche ore dall’annuncio della storica depenalizzazione dell’Aborto a San Marino, con un referendum che è stato un plebiscito: la più antica Repubblica del mondo ha deciso che l’Aborto non è più un reato con il 77,3 per cento dei sì contro appena il 22,7 per cento dei No.

Intanto, in Italia un altro referendum fa tremare i polsi al Vaticano, quello sull’eutanasia promosso dall’associazione Coscioni. La raccolta firme prosegue fino al 30 settembre, ne sarebbero state sufficienti 500mila, ma è già stato superato il milione e saranno depositate in Cassazione l’8 ottobre, per votare presumibilmente tra aprile e giugno. Ricevendo in udienza la pontificia accademia per la Vita, Bergoglio parla principalmente di Aborto, di “scarto dei bambini che non vogliamo ricevere, con quella legge che li rimanda al mittente, li uccide”. Francesco la definisce una “abitudine bruttissima, un omicidio”.

Per far capire quanto grave sia ai suoi occhi, pone una doppia domanda: “E’ giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”.

Sull’eutanasia il Papa non entra a fondo nella questione e parla di cura degli anziani. Anche loro, dice, sono trattati come “materiale di scarto, perché non servono”. Tanto che, denuncia, “in tante parti c’è anche la legge dell’eutanasia ‘nascosta’, come la chiamo io. E’ quella che fa dire: ‘le medicine sono care, se ne dà la metà soltanto’; e questo significa accorciare la vita degli anziani. Con questo noi rinneghiamo la speranza, la speranza dei bimbi che ci portano la vita che ci fa andare avanti, e la speranza che è nelle radici che ci danno gli anziani. Scartiamo ambedue”. Perciò mette in guardia: “Stiamo attenti, non è un problema di una legge o dell’altra, è un problema dello scarto”, insiste, invitando università e istituti cattolici a non intraprendere questa strada.

Nel discorso all’Accademia per la Vita, il Papa non dimentica l’emergenza del Covid, tornando a chiedere una distribuzione equa e universale dei vaccini e a non proiettare le nostre priorità su popolazioni che abitano in altri continenti, dove ci sono altre urgenze: “Fa non so se ridere o piangere, a volte piangere, quando sentiamo governanti o responsabili di comunità che consigliano agli abitanti delle baraccopoli di igienizzarsi parecchie volte al giorno con acqua e sapone – confessa il Papa argentino -. Ma, caro, tu non sei stato mai in una baraccopoli: lì non c’è l’acqua, non conoscono il sapone. Per favore, prendiamoci cura di queste realtà, anche quando riflettiamo della salute”.

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