Salute

Rassegna Stampa: la scomparsa delle vecchie cassette postali

Walter Gruttadauria - La Sicilia

Rassegna Stampa: la scomparsa delle vecchie cassette postali

Mar, 27/07/2021 - 09:23

Condividi su:

La lodevole iniziativa, di cui abbiamo dato notizia, del restauro delle due grandi cassette postali all’ingresso dell’ex palazzo delle Poste di via Crispi, oggi sede della Banca Sicana, riporta i ricordi di tanti nisseni indietro nel tempo, quando soprattutto alle caratteristiche e più piccole cassette rosse, ubicate un po’ per tutta la città, era affidato il destino delle nostre missive.

Tutto questo prima che le moderne innovazioni tecnologiche, legate appunto alla comunicazione, riducessero drasticamente l’utilizzo del cartaceo – lettere e cartoline soprattutto – che fino a qualche tempo fa “imbucavamo” proprio nella cassetta postale più a nostra portata di mano. Oggi tra email, whatsapp, ecc., che hanno innovato le comunicazioni a distanza, la cassetta rossa è ormai rimasta più nei ricordi, appunto, che per le strade. Ma fino ad alcuni decenni addietro non era così ed erano diversi i punti della città dove potevi trovare la “buca” dove far scivolare la tua lettera debitamente affrancata.

Un salto indietro nel tempo, ed ecco com’era il servizio postale nella Caltanissetta tra Otto e Novecento. E’ in questo periodo che la sede delle Poste e telegrafo è ospitata al pian terreno del palazzo oggi della Camera di Commercio, dunque con gli sportelli aperti al pubblico in pieno centro cittadino, ma anche con una capillare distribuzione proprio delle cassette postali nelle varie strade.

Da un elenco risalente agli inizi anni Trenta scopriamo quale era l’ubicazione delle 23 cassette esterne all’epoca funzionanti: piazza Garibaldi (centrale), corso Umberto I (piazza Calatafimi), corso Vittorio Emanuele (largo Monastero), corso Vittorio Emanuele (succursale n. 1), via Francesco Crispi (Gran Hotel Mazzone), Via Cavour (gradinata Silvio Pellico), piazzale Ferrovia (Stazione centrale), via Elena (stabilimento Piedigrotta), via Sallemi (mulino Salvati), via Sallemi (Italo Americana), via Palmintelli (casa Spica), via Maddalena Calafato (Genio Civile), via Messina (cantone Melfa), via Redentore (tabaccheria), via Redentore (casa Fiocchi), via Redentore (Anime del Purgatorio), via Vespri Siciliani (mulino Cortese), via San Domenico (caserma Casaccia), viale Amedeo (gradinata Duca degli Abruzzi), viale Amedeo (dietro Prefettura), viale Regina Margherita (largo Botteghelle), viale Regina Margherita (ospedale Vittorio Emanuele), via Re d’Italia (San Calogero – Scuole di avviamento al lavoro).

Molte di queste cassette hanno “resistito” per decenni, per poi essere via via smantellate. In quel periodo la direzione provinciale delle Regie Poste è ancora al palazzo della Camera di Commercio (corso Vittorio Emanuele 65), così come l’Ufficio pacchi, mentre al civico 62 c’è l’Ufficio telegrafico centrale e in via Bellini 7 l’Ufficio vaglia e riscossione. Operano inoltre la Succursale n. 1 nell’altra parte del corso (zona Sant’Antonino, oggi piazza Marconi) e la succursale n. 2 in corso Umberto n. 275.

Ed è anche il periodo in cui nasce il palazzo postale di via Crispi, che oggi dunque si è “riappropriato” di un tassello della propria storia.

Articoli correlati

Pubblicità Elettorale