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Sanità Italia, covid: rallentati i servizi oncologici, ma hanno reagito

Redazione

Sanità Italia, covid: rallentati i servizi oncologici, ma hanno reagito

Ven, 18/12/2020 - 13:20

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La pandemia della Covid-19 ha portato a un rallentamento, in Italia, della gestione delle patologie croniche e della presa in carico, assistenza e cura dei pazienti affetti da tumore. Ma i reparti di oncologia ed ematologia hanno reagito anche grazie ai medici e agli infermieri che hanno affrontato i casi in una situazione emergenziale.

E’ questo quanto emerso dal Forum istituzionale “Tumori ed emergenza Covid: quali criticita’, quali soluzioni?” del gruppo “La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, coordinato da Salute Donna Onlus insieme a 33 associazioni di pazienti oncologici e onco-ematologici. “Prendiamo atto del grande sforzo portato avanti dall’oncologia e dall’ematologia italiane durante la pandemia Covid-19 per non lasciare indietro i pazienti con una diagnosi di cancro, ma l’emergenza non e’ finita e dobbiamo fare in modo che controlli e prime diagnosi non siano ritardati.

D’altro canto, il Parlamento e le Regioni continuano a occuparsi dell’universo cancro attraverso atti normativi, di sindacato ispettivo ed indirizzo politico”, dichiara Annamaria Mancuso, coordinatrice del Gruppo. “Anche per quest’anno registriamo una crescita di consapevolezza unita ad una migliore qualita’ degli atti stessi.

I pazienti oncologici e onco-ematologici necessitano di politiche sanitarie dedicate che sappiano dare spessore e concretezza ai loro bisogni non soddisfatti”, aggiunge. L’occasione e’ stata anche quella di riconoscere ad alcuni rappresentanti politici (tra cui il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano) la seconda edizione del Cancer Policy Award.

“L’oncologia italiana e’ stata abbastanza coesa in questo anno di pandemia, grazie anche alla comunicazione organica e tempestiva attuata dalla nostra societa’ scientifica, l’Aiom, che ha dato a tutti noi regole di comportamento precise – afferma Filippo de Braud, direttore del dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano – nel momento piu’ critico sono state fatte scelte di razionamento che hanno privilegiato alcuni approcci terapeutici, le tante iniziative di riorganizzazione strutturale e clinica hanno consentito ai pazienti di muoversi il meno possibile e di evitare il piu’ possibile il rischio di contagio”

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