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Mes, Di Maio ‘alza la voce’: “Basta provocazioni interne dal M5s o dalla coalizione di Governo, è in gioco il paese”

Redazione

Mes, Di Maio ‘alza la voce’: “Basta provocazioni interne dal M5s o dalla coalizione di Governo, è in gioco il paese”

Lun, 07/12/2020 - 09:40

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“Questo Parlamento e’ espressione del voto elettorale del 2018: il M5S e’ la prima forza politica, la sua voce non ha solo un peso, e’ determinante nell’architettura istituzionale. Le provocazioni lasciano il tempo che trovano e mi riferisco non solo a quelle interne al M5s, ma anche a quelle interne alla coalizione di governo”.

Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervistato da ‘La Repubblica’, “il no al Mes e’ un fatto numerico, matematico, democratico. Perche’ alzare i toni? Perche’ complicare le cose? Perche’ nessuno comprende che gli interessi qui sono molto piu’ grandi di quelli dei partiti? Riguardano il Paese, il nostro futuro”. “Vedo un pressing ingiustificato: io rispetto le opinioni di tutti, ma bisogna evitare di incendiare il dibattito politico”, dichiara Di Maio. “Il 9 Conte verra’ in aula, la maggioranza dovra’ votare compatta e in modo responsabile. Credo che nessuno speri nell’incidente parlamentare e penso, mi auguro, che non si verifichera'”. A mettere il premier sul patibolo e’ “chi non comprende il peso della responsabilita’ che abbiamo di fronte, chi cerca di confondere le acque, chi prende tutto come se fosse una rincorsa alla propria visibilita’. Qui c’e’ in gioco il futuro dell’Italia, e’ incomprensibile prestare il fianco – sottolinea – ai nostri detrattori dopo tutto cio’ che siamo riusciti a raggiungere fino a ora. Dobbiamo evitare che i 209 miliardi di euro che spettano all’Italia finiscano nelle mani sbagliate”. Parlando di Rousseau, “finche’ i nostri parlamentari lo finanziano, e’ giusto che almeno lo usino”. Tuttavia, dichiara Di Maio, “condivido l’esito degli Stati generali: l’ipotesi di affidare al Movimento la gestione dei finanziamenti che provengono dai territori”. Quanto a Di Battista, “con Alessandro non abbiamo mai smesso di sentirci, anche nei periodi in cui siamo stati agli antipodi. Per fortuna esistono i rapporti personali, oltre alla politica. Per le sue scelte, chiedete a lui”.

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