Salute

Nel nisseno. Coronavirus, la strada del rosario a Gele per vincere la paura

Redazione

Nel nisseno. Coronavirus, la strada del rosario a Gele per vincere la paura

Mer, 18/03/2020 - 18:01

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Nei social network molti sacerdoti celebrano messa per rimanere accanto ai loro fedeli in questo momento di sconforto legato all’emergenza coronavirus, durante il quale bisogna rimanere barricati in casa. In via Fratelli Bandiera, nel quartiere Borgo di Gela, in provincia di Caltanissetta, si prega alla finestra. Le case sono vicine l’una all’altra. Una carreggiata di sette metri appena e qui poter scambiare due parole tra i vicini e’ facile. Non passano macchine in questi giorni di isolamento domestico, difficile vedere un anziano camminare a piedi perche’ c’e’ paura.

Molti nonnini sono soli, i loro figli sono distanti, alcuni si trovano nelle zone della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Anziani soli nello sconforto di un momento storico. L’unico appiglio e’ per loro la preghiera. Da qui l’idea di Angela Maganuco, impegnata da anni nel mondo del volontariato, di recitare il Rosario. Alle 15.30 si affaccia al balcone e trova gia’ i vicini seduti davanti al balcone con il Rosario in mano, per ‘sgranare’ le ragioni della paura e della speranza che la ragione non ha.

  Un’idea nata per caso – racconta la donna all’AGI – che e’ stata subito accolta dai vicini”. Gli anziani che qui risiedono non utilizzano i social dove si stanno trasmettendo le messe, alcuni hanno i cellulari, ma li usano per essere contattati facilmente dai congiunti. “Non mi aspettavo di avere un cosi’ grande consenso dai vicini – racconta la Maganuco – durante il momento della recita del Rosario sento la mia voce squillante, non immaginavo di poter raggiungere un po’ tutti gli anziani. Solo la preghiera in questo momento ci puo’ far sentire uniti. Siamo tante le mamme nello sconforto. Mio figlio vive a Modena e da settimane e’ chiuso in casa. Non lo posso raggiungere per ovvie ragioni, ne’ lui e’ voluto scendere in Sicilia. L’unico modo per sentirmi accanto a lui e’ la preghiera.

Per queste ragioni ho voluto condividere il mio pensiero con i miei vicini di casa”. Alle 15.30 il segno della croce che da inizio all’orazione mariana. Mezz’ora o poco piu’ di riflessione, poi il silenzio di una strada. Tutti chiusi in casa fino alle 21 quando si recita il Padre nostro prima di andare a letto. Due momenti di preghiera, insomma, in una strada del quartiere Borgo. Un modo per far sentire gli anziani meno soli, star loro accanto anche se per pochi minuti. Una piccola ragione di vita nello sconforto di una casa in cui si e’ rimasti soli a riflettere sul proprio passato. E chissa’ cosa il futuro riservera’.

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